Sebbene la caratteristica essenziale del Disturbo Schizotipico di Personalità sia un quadro caratterizzato da isolamento sociale e comportamento insolito e bizzarro, gli aspetti più rilevanti sono le stranezze del pensiero. Esse ruotano attorno a quattro temi:
1) sospettosità e ideazione paranoide (ad esempio, credere che gli altri complottino contro di loro);
2) idee di riferimento (cioè interpretazioni scorrette di eventi non correlati tra loro come se fossero collegati in modo significativo);
3) credenze bizzarre e pensiero magico (ad esempio possono sentire di avere il potere speciale di intuire gli eventi prima che avvengano o di leggere i pensieri degli altri);
4) esperienze percettive insolite (ad esempio, possono sentire la presenza di un’altra persona).
Poiché i pazienti con disturbo schizotipico di personalità, di solito, non sono capaci di utilizzare l’intera gamma di affetti e di condotte interpersonali necessarie per riuscire nelle relazioni interpersonali, sembrano interagire con gli altri in modo inappropriato, rigido o limitato. Sono spesso considerati strani o eccentrici, vestono in modo trasandato e mostrano una disattenzione per le convenzioni sociali. Tale comportamento socialmente inadeguato contribuisce all’isolamento sociale.
Gli individui con disturbo schizotipico vivono come problematico l’avere a che fare con gli altri. Interagiscono con le altre persone quando devono farlo ma preferiscono stare per conto loro, poiché sentono di essere diversi. Sebbene vi possa essere una mancanza di desiderio per le relazioni (come nei pazienti con disturbo schizoide di personalità), è più probabile che l’isolamento sia la conseguenza di un’ansia sociale e di una sospettosità sulle intenzioni degli altri.
Il disturbo schizotipico di personalità deve il suo nome al lieve confine che lo separa dalla schizofrenia conclamata. Queste persone, infatti, non presentano veri e propri deliri o allucinazioni, ma il loro contatto con la realtà è moderatamente compromesso e la logica del loro pensiero e quantomeno “strana” e non lineare.
La terapia del disturbo schizotipico è molto difficile. Può avvalersi, seppur in parte, dei farmaci neurolettici utilizzati per la schizofrenia e le altri sindromi psicotiche e di un sostegno psicoterapeutico a medio-lungo termine (da 1 a 2 anni), di tipo cognitivo-comportamentale.