Il fenomeno dell’isolamento e del ritiro sociale non è sempre stato considerato come un indice così significativo di qualità della vita. Le persone che lo vivono, infatti, sono state spesso etichettate come timide, introverse, riservate o semplicemente impegnate in hobbies, interessi o lavori che le assorbono completamente: questi luoghi comuni fanno si che tali condizioni vengano talvolta considerate come normali e socialmente accettate.
Ad oggi sappiamo che i problemi legati alle relazioni interpersonali in contesti sociali e i disturbi ad essi correlati (timidezza patologica, disturbo d’ansia sociale, disturbo di personalità evitante e il da poco introdotto concetto giapponese dell’hikikomori) vengono difficilmente alla luce poiché molto spesso accade che le persone che si trovano a sperimentare tali situazioni non richiedono aiuto né ad amici o familiari né tantomeno ad un terapeuta per paura di mostrarsi deboli, fragili e inadeguati (concetto di meta-vergogna: “mi vergogno della mia vergogna”).
Si stima infatti che solo il 25% di chi soffre di ansia sociale si rivolga ad un professionista per intraprendere un percorso terapeutico e che lo faccia solo dopo molti anni di difficoltà e deterioramento della qualità della vita.
Più che la situazione si cronicizza e più diventa difficile usufruire di un aiuto: da un lato non se ne sente quasi più il bisogno, o si pensa che non possa essere di alcuna utilità, e quindi non si cerca, dall’altro risulta estremamente complesso mettersi in contatto con tali persone, rinchiuse nella loro torri d’avorio e irraggiungibili dal mondo. Molto più spesso sono i familiari che, preoccupati ed esasperati dalla situazione, cercano un aiuto.
Considerata la natura e la difficoltà di tale condizione, i professionisti del CEDAS (IPSICO), con il patrocinio dell’AIDAS (Associazione Italiana Disturbi dell’Ansia Sociale), hanno deciso di istituire per i residenti in Toscana (province di Firenze, Prato, Pisa, Massa-Carrara, zona della Versilia e zona costiera Grossetana) un servizio appositamente studiato per facilitare e rendere accessibile a tali persone un percorso psicoterapeutico.
Dopo una fase preliminare di presa in carico si procederà con un intervento di supporto psicologico a domicilio: tenendo in considerazione l’effettiva difficoltà a raggiungere il terapeuta in studio, è il professionista che si muove e va incontro al paziente nei suoi spazi di vita.
PRIMO CONTATTO:
La richiesta può venire direttamente dalla persona interessata oppure dai familiari. Nel caso sia l’interessato a contattarci verranno fissati due appuntamenti online, entrambi gratuiti, nei quali i professionisti comunicheranno via chat con il paziente.
Nel caso in cui siano i familiari a richiedere l’intervento, sarà fissato un colloquio in studio a Firenze, anch’esso gratuito. Per fissare un appuntamento è necessario contattare la nostra segreteria telefonicamente (055/2466460) o tramite il modulo di contatto.
Questi primi incontri sono mirati all’analisi della domanda, ad una prima valutazione e alla successiva stesura di un progetto personalizzato in cui verranno esplicitati gli obiettivi terapeutici, la frequenza e durata degli incontri, la tariffa dell’intervento.
PRESA IN CARICO
Il paziente verrà preso in carico da uno degli psicologi del servizio con il quale inizierà l’intervento domiciliare.
In questa fase la persona viene aiutata a sviluppare un progetto di realizzazione personale e una progressiva e graduale riappropriazione della vita al di fuori delle mura domestiche.
Nel pieno rispetto dei tempi del paziente ci si propone di far sì che la persona esca progressivamente dalla propria abitazione e si muova verso altri luoghi con una connotazione sociale. In questo caso è previsto che il terapeuta accompagni il paziente nelle esposizioni ai nuovi ambienti, rendendo l’esperienza graduale e protetta.