Negli ultimi anni, la psicoterapia online ha guadagnato popolarità grazie all’avvento delle tecnologie digitali e alla crescente richiesta di servizi di salute mentale accessibili.
La pandemia di COVID-19 ha accelerato questa tendenza, spingendo sia i terapeuti che i pazienti a esplorare nuovi metodi di terapia a distanza.
La terapia online utilizza piattaforme digitali per offrire servizi terapeutici tramite videochiamate e, più raramente, tramite chat o e-mail. Questa modalità di terapia è stata resa possibile dai progressi nelle tecnologie di comunicazione e offre una serie di vantaggi, così come anche alcuni limiti.
Vantaggi della psicoterapia online
I principali vantaggi della terapia online riguardano:
- L’accessibilità: molte persone che vivono in aree rurali o remote, dove l’accesso ai servizi di salute mentale può essere limitato, possono beneficiare della possibilità di svolgere percorsi terapeutici online. Inoltre, la terapia online elimina le barriere legate alla mobilità, permettendo a individui con disabilità o problemi di trasporto di accedere più facilmente ai servizi di salute mentale.
- La flessibilità: la terapia online consente ai pazienti di programmare le sessioni in base ai propri impegni, riducendo il tempo e lo stress associati agli spostamenti. Questo, in alcuni casi, può portare a una maggiore adesione al trattamento e a risultati terapeutici migliori.
- Maggior possibilità di scelta: la possibilità di scegliere il proprio percorso avendo un pool di professionisti molto più ampio, che non risente delle limitazioni geografiche e logistiche, rappresenta un ulteriore vantaggio della terapia online.
- Superamento delle barriere linguistiche e continuità: la terapia online rappresenta anche una risorsa importante per le persone che si spostano spesso per lavoro, nonché per gli individui residenti stabilmente o temporaneamente all’estero che però vogliono condurre la terapia nella propria lingua madre.
Efficacia della psicoterapia online
Numerosi studi hanno valutato l’efficacia dei percorsi terapeutici online, confrontandoli con la psicoterapia tradizionale.
Andersson e colleghi (2014), ad esempio, nella loro meta-analisi hanno evidenziato come l’efficacia della psicoterapia online sia sovrapponibile a quella della terapia tradizionale nel trattamento di una varietà di disturbi mentali, tra cui depressione, ansia e disturbo da stress post-traumatico (PTSD) .
Un altro studio significativo è stato condotto da Carlbring et al. (2018), che ha esaminato nello specifico l’efficacia della terapia cognitivo-comportamentale (CBT) online per il trattamento della depressione.
Questo studio ha coinvolto 100 partecipanti, confrontando i risultati della CBT online con un gruppo di controllo in lista d’attesa. I risultati hanno evidenziato una significativa riduzione dei sintomi depressivi nei partecipanti che hanno ricevuto la terapia online, con effetti terapeutici duraturi anche a distanza di sei mesi dal termine della terapia .
Limiti della terapia online
Come precedentemente accennato, i percorsi terapeutici online hanno purtroppo anche alcuni limiti intrinseci, legati alla modalità di svolgimento a distanza delle sedute.
Tra questi possiamo trovare:
- Limiti tecnologici: uno dei limiti più ovvii della terapia online riguarda le problematiche tecniche. La qualità della connessione internet può variare notevolmente, influenzando la fluidità delle comunicazioni. Interruzioni della connessione, ritardi audio e video di bassa qualità possono ostacolare la continuità e l’efficacia delle sessioni terapeutiche.
- Ridotta qualità della comunicazione non verbale: la comunicazione non verbale gioca un ruolo cruciale nella terapia tradizionale. Elementi come il linguaggio del corpo, le espressioni facciali e il tono di voce forniscono al terapeuta indicazioni importanti sullo stato emotivo del paziente. Nella terapia online, questi segnali possono essere attenuati o, in alcuni casi, persi del tutto a causa delle limitazioni della tecnologia. Ad esempio, il campo visivo ristretto delle videocamere può impedire la visualizzazione di movimenti del corpo significativi, e le variazioni nel tono di voce possono non essere catturate adeguatamente dai microfoni.
- Difficoltà a raggiungere una connessione empatica ed una relazione terapeutica profonda: Un altro limite significativo della psicoterapia online è la difficoltà, per alcuni, di stabilire una connessione emotiva profonda. L’empatia, una componente essenziale della relazione terapeutica, può risultare attenuata attraverso uno schermo. La mancanza di contatto fisico e la distanza percepita possono non rappresentare un problema per alcuni individui mentre, per altri, possono risultare come elementi interferenti con il percorso terapeutico.
Conclusioni
La terapia online può considerarsi un ottimo strumento per alcune persone, ovviando a molti dei limiti logistici che invece caratterizzano la psicoterapia in studio.
La scelta di una o dell’altra forma di percorso deve essere operata in accordo tra terapeuta e paziente. Da una parte è essenziale che la persona che usufruisce del servizio si trovi a suo agio all’interno di questo setting. Dall’altra, è altrettanto importante che il terapeuta valuti, in fase di assessment, quali sono le specifiche esigenze di quel particolare individuo e quale potrebbe essere il percorso più opportuno in base alla sua tipologia di sofferenza.
E’ vero, infatti, che per alcune tipologie di disturbi la terapia online è efficace tanto quanto quella in studio, fornendo peraltro dei vantaggi in termini di accessibilità e flessibilità. E’ anche importante considerare, tuttavia, che per alcune configurazioni psicopatologiche essa potrebbe non essere la forma di intervento più opportuna.
Questo è vero, ad esempio, per i disturbi psicotici, per i disturbi che prevedono interventi complessi e multidisciplinari e per alcune tipologie di disturbi di personalità. Questi, per loro stessa natura, beneficiano maggiormente di uno scambio relazionale più intenso, che in un percorso terapeutico a distanza potrebbe essere più difficile da raggiungere.
Bibliografia
- Andersson, G., Cuijpers, P., Carlbring, P., Riper, H., Hedman, E. (2014). Guided Internet-based vs. face-to-face cognitive behavior therapy for psychiatric and somatic disorders: a systematic review and meta-analysis. World Psychiatry, 13(3), 288-295.
- Carlbring, P., Andersson, G., Cuijpers, P., Riper, H., Hedman-Lagerlöf, E. (2018). Internet-based vs. face-to-face cognitive behavior therapy for psychiatric and somatic disorders: an updated systematic review and meta-analysis. Cognitive Behaviour Therapy, 47(1), 1-18.
- Simpson, S., Reid, C., Beck, A., Minnes, P. (2020). Outcomes of psychotherapy delivered via telehealth: a meta-analysis. Journal of Telemedicine and Telecare, 26(4), 147-155.