Cos’è il poliamore
Il termine Poliamore fu introdotto da Morning Glory Zell-Ravenheart che introdusse il termine «relazione poliamorosa» nel suo articolo A Bouquet of Lovers nel 1990. Jennifer Wesp creò su Usenet il newsgroup alt.polyamory nel 1992: da allora, si è diffuso come idea e come filosofia di vita, in molti paesi occidentali.
Recentemente, si sente sempre più spesso parlare di poliamore (dal greco antico: πολύ, poly, «molti» e dal latino: amor, «amore»), ma per evitare di fraintendere il reale significato della realtà che rappresenta, può essere utile cercare di approfondire di cosa si tratta e capire come integrarlo con le idee di relazione a cui siamo culturalmente abituati.
Si tratta di una relazione amorosa consensuale caratterizzata dalla libertà di ciascun di avere contemporaneamente più rapporti d’amore. Viene per lo più descritto come una forma di non monogamia etica, caratterizzata da consensualità e responsabilità.
Infatti, ed è bene ricordarlo, esistono anche altre forme di non monogamia etica: la coppia aperta, lo scambismo, l’anarchia relazionale. Tutte queste forme relazionali implicano una gestione consapevole della gelosia e rifiutano l’idea che l’esclusività sessuale sia indispensabile per costruire rapporti profondi, impegnati e a lungo termine.
La non esclusività affettiva
Nel caso specifico del poliamore e dell’anarchia relazionale, questa non-esclusività consensuale si estende anche al piano romantico e/o affettivo, oltre che a quello sessuale.
Le relazioni poliamorose sono basate sul consenso di tutte le persone coinvolte, che devono essere opportunamente informate delle varie situazioni relazionali e sentimentali in cui si trovano inserite. Non possono in alcun modo definirsi poliamorose le relazioni caratterizzate da clandestinità, come, ad esempio, quelle adulterine.
Il consenso delle parti, inevitabilmente, implica perciò la necessità di comunicazione trasparente tra i partner e totali rispetto e accettazione dei sentimenti di ognuno.
Nella dinamica poliamorosa, inoltre, non esistono differenze rispetto al genere e all’orientamento sessuali, quanto piuttosto la libertà di condividere volontariamente e consensualmente l’esperienza dell’amore.
Seguendo questo principio, ne consegue che le relazioni possibili all’interno di questa “nuova” dimensione sesso-sociale, possono essere varie e diversificate. Si parla di relazioni aperte, relazioni poli-mono, scambismo, giochi BDSM e altre tipologie spesso di non facile comprensione immediata. Queste hanno in comune dei principi ben definiti: il rispetto dell’altro diverso da sé e la consensualità nel vivere l’esperienza affettivo-intimo-erotico-relazionale.
Il coming-out
L’esperienza delle persone poliamorose sottolinea la necessità di un coming out per affermare il proprio desiderio di vivere all’interno di una relazione di non monogamia etica.
Il coming out, che talvolta necessita del supporto di uno specialista in materia, è un termine preso in prestito dal movimento lgbt+. Sottolinea la necessità di “uscire allo scoperto”, sdoganando la dimensione relazionale più comune e accettata nella società di riferimento. Gli individui non scelgono di vivere in un rapporto poli, ma avvertono l’esigenza di affermare se stessi all’interno di una non monogamia etica, di cui il poliamore è una possibile espressione.
L’esperienza delle relazioni poliamorose può essere caratterizzata da elementi diversi. Ci sono persone che stringono una relazione con due partner che ad esempio non interagiscono tra di loro. Altre invece condividono l’esperienza romantico-sessuale contemporaneamente tra tutti i membri della famiglia “poli”.
Il tradimento
Chiaramente, come avviene in tutte le dinamiche relazionali monogamiche e non monogamiche di tipo etico, possono essere presenti sia il tradimento, che la gelosia.
Alcune persone scelgono questo tipo di rapporto perché pensano di poter porre fine al problema del tradimento, ma alla luce di quanto detto finora, non è ovviamente sempre così.
Anche nei rapporti di poliamore esiste il tradimento, che porta con sé un certo livello di disagio e di insofferenza all’interno della relazione.
Il motivo è ovvio: con il tradimento si infrangono le regole ed i principi fondamentali alla base di questo tipo di relazione, che paradossalmente sono vissuti e percepiti come ancora più basilari che nelle relazioni monogame. Ovviamente, se vengono a mancare fiducia, rispetto e condivisione, la relazione poliamorosa perde la propria ragione di esistere.
La gelosia che è presente nelle relazioni “poli” può avere quindi una dimensione relazionale più funzionale rispetto alle relazioni monogamiche. Infatti, tra gli individui poliamorosi, prevale tendenzialmente la possibilità di affrontare il disagio legato alla gelosia, evitando di accettare passivamente e rischiando poi di perdere il controllo.
Le relazioni poliamorose non sono dunque da intendersi come relazioni promiscue dove le persone vivono liberamente la propria esperienza sessuale. Il poliamore è, come sottolinea il termine stesso, espressione di sentimenti, ricerca dell’intimità (anche erotico-sessuale) e dell’affettività con più persone (consapevoli e informate) contemporaneamente.
Vuole essere un orientamento relazionale dove affettività, amore e sesso convivono in perfetta armonia.
Le tipologie di poliamore
Come già accennato, all’interno del poliamore vi sono molteplici possibilità, tanto che si può considerare questa parola come un termine generico contenente al suo interno varie tipologie di relazioni (ad esempio, la coppia aperta è formata da due persone in relazione tra loro, che condividono la pratica del poliamore), che i partner possono scegliere in base alle loro esigenze.
Vediamo, quindi, più nel dettaglio quali sono le caratteristiche per così dire operative del poliamore e perché oggi sempre più persone decidono di abbracciare questo modello.
Esattamente come le relazioni monogame, anche le relazioni poliamorose non sono tutte uguali. Ci sono delle persone che, ad esempio, stabiliscono relazioni contemporanee con due partner che tra di loro non si conoscono e non interagiscono. Questo è l’esempio della cosiddetta Relazione a V, in cui uno dei partner è il punto di contatto fra gli altri due, che non sono quindi emotivamente e/o sessualmente coinvolti tra di loro in maniera diretta.
Ce ne sono delle altre che stabiliscono una relazione intima ed erotica contemporaneamente tra tutti i membri. Questo tipo di relazione viene chiamata la Triade, in cui i membri sono in perfetto equilibrio e nessuno risulta subordinato, dando così vita ad una relazione poliamorosa paritaria.
Esiste poi la Relazione a T, dinamica in cui una coppia già formata frequenta un unico partner esterno.
Gerarchie
Nelle relazioni poliamorose si intuisce quindi come sia centrale il concetto di gerarchia, che varia in concomitanza della tipologia di relazione che si sceglie di costruire.
Come in parte già accennato, possono esistere diversi tipi di gerarchie. Abbiamo già definito la triade, rapporto in cui non esistono ruoli di potere o subordinazione poiché tutti i membri della relazione sono su uno stesso livello relazionale.
In altri casi, invece, si può trovare una relazione primaria tra due individui, che poi all’esterno vivono altri tipi di relazione con altri singoli o con coppie (i cosiddetti partner secondari). In questo caso, ricadrà su ciascuna coppia la libertà di decidere se condividere determinate informazioni (ad es., con chi e quando ci si frequenta) o meno.
Rapporto etico
Chi pratica il poliamore porta avanti il principio di valenza etica: poiché ogni partner è a conoscenza e approva le varie relazioni dell’altro, tutto ciò che accade ai singoli partner è all’insegna della trasparenza e della condivisione.
Ci si basa dunque sul concetto che ogni individuo accetta e condivide che altre persone possano soddisfare bisogni e desideri del proprio partner, così come i propri.
Appare adesso più evidente come i principi che stanno alla base di questo stile relazionale debbano essere il consenso e la condivisione di regole che disciplinano i rapporti, come precedentemente accennato. Ovviamente, tali regole possono essere più o meno rigide, in base alle scelte e alle esigenze condivise dei vari partner.
Mancanza di esclusività sessuale e sentimentale
Nelle dinamiche del poliamore non vi è una esclusività né dal punto di vista sessuale né da quello sentimentale, ogni membro della relazione gode di estrema libertà.
A fronte di questa grande libertà relazionale però, e per far sì che il rapporto possa funzionare realmente, tutti i partner collaborano e condividono le proprie emozioni, i propri sentimenti e stati d’animo. Cercano di capire cosa sta funzionando bene e cosa invece necessita di un cambiamento affinché tutti possano essere trarre benessere dalla dinamica poliamorosa.
All’interno della cultura del poliamore, ogni nuovo arrivato (nuovo partner) viene quindi accolto come una sorta di arricchimento alla relazione condivisa, più che come un rivale da temere o da ostacolare.
Si assiste in qualche modo ad una modalità di pensiero volta all’inclusività e ciò è possibile solo facendo un faticoso lavoro su se stessi che porta a ridurre gli effetti della gelosia e del concetto di “proprietà esclusiva”.
Non esiste la dolce metà
I sostenitori del poliamore non credono al classico concetto romantico legato alla ricerca della propria dolce metà. Secondo la prospettiva “poli”, una persona da sola non è sufficiente, né tantomeno può rivelarsi in grado di appagare o completarne un’altra.
All’interno del rapporto quindi nessuno deve sacrificarsi o adattarsi a qualcun’altro, ogni individuo ha il diritto e la responsabilità di badare a se stessa e di soddisfare le proprie esigenze, attraverso il mantenimento di più relazioni in contemporanea.
L’essere umano è, per la sua natura animale, poligamo. Il concetto e l’esperienza della monogamia sono stati costruiti e definiti nelle diverse culture, tendenzialmente per garantire alla prole una paternità certa e costante, introducendo così un nuovo concetto di relazione intima esclusiva (e non promiscua) e, più avanti, di famiglia.
In realtà, però, nella storia abbiamo sempre assistito a esperienze di poliamore all’interno di gruppi di individui che condividevano questa pratica in armonia e con grande rispetto reciproco.
Potremmo quindi affermare che il concetto di poliamore è molto lineare, e allo stesso tempo complesso.
Alla base della sua semplicità, appare chiaro il desiderio di volere rappresentare se stessi in una relazione di non monogamia etica, dove l’assoluta consensualità tra i partner permette di avere contemporaneamente più rapporti di tipo affettivo-intimo-erotico e sessuale, in armonia e rispetto reciproco.
La complessità che allo stesso tempo però caratterizza il concetto di poliamore è rivolta primariamente alla società, che difficilmente accetta e comprende e apre le porte all’altro diverso da sé, etichettando come “sbagliato” o “malato” tutto quello che si discosta dal complesso mondo della normatività (concetto ben diverso da “normalità”) e da quello che viene considerato il modello dominante, ossia l’idea di una relazione monogama.
La diffusione del fenomeno
Benché nella società occidentale il modello monogamo sia il più ampiamente diffuso e sposato, dai dati che circolano attualmente sembra che negli Stati Uniti siano almeno 500.000 le persone che praticano questa forma di amore libero, anche se come sempre risulta molto complesso fare delle stime accurate o fornire i numeri precisi.
Il fenomeno è comunque in forte crescita anche in Italia, soprattutto nelle principali città, dove è inizialmente più possibile sdoganare i modelli culturali abituali.
Esattamente come per tutte le altre realtà relazionali che nel tempo hanno dovuto faticare per integrarsi nella mentalità sociale, anche per il poliamore occorrerà probabilmente tempo e soprattutto corretta informazione. Così da allontanarsi sempre di più da una visione limitata e rigida, per fare spazio all’individualità e, pur sempre nel rispetto dell’altro, al diritto alla libera scelta personale, aprendo anche in qualche modo la strada ai complessi concetti di polifamiglia e polifedeltà.
Bibliografia
- Polysecure: Attachment, trauma and consensual non-monogamy, Jessica Fern. Thorntree Press, 2020
- Polyamory. The New Love Without Limits, Deborah Anapol. Intinet Resource Centre, 1997
- The Polyamory Handbook. A User’s Guide, Peter Benson. AuthorHouse, 2008
- What Does Polyamory Look Like? Polydiverse Patterns of Loving and Living in Modern Polyamorous Relationships. Mim Chapman, Iuniverse Inc, 2010
- Polyamory in the Twenty-First Century Love and Intimacy with Multiple Partners. Deborah Anapol, Rowman & Littlefield, 2012
- More Than Two. A Practical Guide to Ethical Polyamory. Franklin Veaux e Eve Rickert, Thorntree Press, 2014
- When Someone You Love Is Polyamorous Understanding Poly People and Relationships. Elisabeth Sheff, Thorntree Press, 2016