Cos’è l’ansia per la salute
Tutti, di tanto in tanto, si preoccupano per la propria salute e hanno paura delle malattie fisiche nonché paura delle malattie mentali. Ognuno di noi si è domandato se un determinato sintomo, come ad esempio un mal di testa, potesse dipendere dalla stanchezza della giornata appena passata o da qualcosa di ben più grave. La preoccupazione è funzionale alla nostra salute. Superati certi limiti e trasformatasi in ansia (con tutti i suoi correlati fisiologici, cognitivi e comportamentali) dà però origine a un vero e proprio disturbo d’ansia.
L’ansia per la salute, più comunemente chiamata ipocondria, è un disturbo ben conosciuto. E’ classificato nei manuali diagnostici e colpisce una percentuale di popolazione compresa tra l’1% e il 5%. Il sintomo principale è rappresentato dalla preoccupazione di poter avere o di poter contrarre in futuro una malattia.
Secondo Salkovskis e Warwick (1986) gli ipocondriaci hanno una continua tendenza a interpretare in modo catastrofico sintomi fisici, variazioni fisiologiche e informazioni relative alla salute. Tale tendenza è mantenuta da vari fattori. Tra questi:
- l’attenzione selettiva alle informazioni che potrebbero confermare la malattia temuta
- una serie di comportamenti protettivi che includono il controllo, la ricerca di rassicurazioni e l’evitamento di situazioni che possono scatenare preoccupazioni
Preoccupazioni per le malattie mentali
Recentemente è stato suggerito che le persone possano avere preoccupazioni estreme o persistenti anche per la propria salute mentale. Ciò in modo simile a come altre persone si preoccupano per la propria salute fisica (Anderson, Saulsman e Nathan, 2011; Rachman, 2012). Rachman afferma che, oltre al cancro, all’infarto, all’AIDS e all’ictus, la paura della malattia mentale è una variante più comune di quanto si creda. Le minacce percepite alla propria salute mentale possono essere dolorose e invalidanti tanto quanto le minacce alla propria salute fisica. Sono sempre più frequenti studi che sostengono che il concetto di ansia per la salute debba includere la paura delle malattie mentali (Anderson et al., 2011).
Le preoccupazioni che riguardano la salute mentale possono essere presenti in alcuni disturbi del DSM 5 come il Disturbo di Panico, il Disturbo Ossessivo-Compulsivo e Disturbo di Depersonalizzazione (APA, 2013). La “paura di perdere il controllo o di impazzire” è elencata come possibile sintomo di attacchi di panico nel Disturbo di Panico. Gli individui con Disturbo di Depersonalizzazione possono preoccuparsi che la sensazione di non essere nel pieno controllo delle proprie azioni possa significare che stanno impazzendo. Allo stesso modo, le persone con Disturbo Ossessivo Compulsivo temono che avere certi pensieri intrusivi significhi che potrebbero essere “fuori controllo” o “pazzi” (Rachman and De Silva, 1978; Salkovskis and Harrison, 1984). Tuttavia, in questi disturbi, la paura delle malattie mentali è considerata un possibile sintomo o una caratteristica associata piuttosto che il problema principale.
Caratteristiche della paure delle malattie mentali
Rachman fornisce esempi clinici di paura delle malattie mentali. Ad esempio, la paura di diventare pazzi, la paura di perdere il controllo della propria mente o dei propri pensieri e la paura di essere istituzionalizzati. Le caratteristiche dell’ansia per la salute mentale sembrano essere compatibili con quanto proposto da Salkovskis e Warwick per l’ipocondria.
Essere costretto fin da bambino a visitare un parente gravemente malato e confinato in una clinica è un esempio di fattore eziologico. Una convinzione disfunzionale potrebbe essere l’idea che “la malattia mentale può essere contagiosa”. Apprendere informazioni su malattie mentali o la vicinanza a persone con gravi disturbi psichiatrici sono esempi di fattori scatenanti. L’evitamento di persone con disturbi psichiatrici o di luoghi in cui queste risiedono sono esempi di fattori di mantenimento.
I circoli viziosi di mantenimento dell’ansia per le malattie mentali
Come chi ha ansia per la salute fisica, chi soffre di ansia per la salute mentale spesso coglie segni di conferma della propria paura. Ad esempio:
- i pensieri indesiderati che impediscono una “corretta” concentrazione;
- la sensazione di perdita di controllo dei propri pensieri;
- la tendenza a mettere al vaglio quasi ogni evento mentale per ricercare il segno della possibile malattia mentale.
Questo intensifica le preoccupazioni, induce a comportamenti di ricerca di rassicurazione, di controllo o di evitamento. Inoltre innesca un circolo vizioso di interpretazioni erronee e pensieri catastrofici.
Spesso queste persone passano molto tempo a preoccuparsi della propria salute mentale rimuginando lungamente sulle conseguenze catastrofiche di questa eventualità. Frequentemente hanno immagini di se stesse affette da una grave malattia mentale e abbandonati, isolati, in una clinica psichiatrica. Diventa difficile, come nell’ansia per la salute fisica, distogliere il pensiero dalla paura dell’insorgenza di un disturbo anche qualora un professionista cerchi di ridimensionarne il rischio. Spesso quello che a cui si aspira è l’assoluta certezza che l’eventualità di una malattia mentale mai si verificherà.
A questo sono fortemente legate le credenze riguardanti la salute mentale. Queste possono dipendere da esperienze pregresse che possono aver generato credenze stabili sulla irreparabilità di una vita colpita dalla presenza di un disturbo psichiatrico. Si crede spesso nell’impossibilità di ricevere un aiuto adeguato e si immaginano le gravi conseguenze personali che tale evento potrebbe scatenare.
La ricerca riguardo alla paura delle malattie mentali è ancora limitata. Ma come abbiamo visto, chi si occupa di ansia per la salute ritiene importante allargare il campo di indagine anche a questo tipo di preoccupazione.
Trattamento della paura delle malattie mentali
La terapia cognitivo-comportamentale può venirci in aiuto anche con questa variante del disturbo d’ansia per la salute. Il trattamento cognitivo standard, secondo il modello di Salkovskis e Warwick, può infatti andare a modificare le credenze che sostengono i sintomi. Inoltre può essere d’aiuto la terapia metacognitiva di Wells (2009), che pone al centro della psicopatologia le metacognizioni. Questa può operare dei cambiamenti significativi nei processi implicati nel disturbo, come il rimuginio e le credenze metacognitive sui pensieri.
Anche altre terapie cognitive di terza generazione come l’ACT e la terapia cognitivo comportamentale basata sulla mindfulness, sebbene abbiano solo riscontri clinici, possono essere un valido ausilio nel trattamento del disturbo d’ansia per la salute mentale.
Bibliografia
- American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (5th ed.). Washington, DC: American Psychiatric Association.
- Anderson, R., Saulsman, L. and Nathan, P. (2011). Helping Health Anxiety. Perth, Western Australia: Centre for Clinical Interventions.
- Commons D, Greenwood K.M., Anderson R.A. (2016). A Preliminary Investigation into Worry about Mental Health: Development of the Mental Health Anxiety Inventory. Behavioural and Cognitive Psychotherapy, 44, 347–360
- Rachman, S. J. (2012). Health anxiety disorders: a cognitive construal. Behaviour Research and Therapy, 50 ,
- Rachman, S. J. and De Silva, P. (1978). Normal and abnormal obsessions. Behaviour Research and Therapy, 16, 232–248.
- Salkovskis, P. M. and Harrison, J. (1984). Abnormal and normal obsessions: a replication. Behaviour Research and Therapy, 22, 549–552.
- Salkovskis, P.M. and Warwick, H.M.C. (1986). Morbid preoccupations, health anxiety and reassurance: a cognitive-behavioural to hypochondriasis. Behaviour Research and Therapy, 24, 597– 602.
- Wells, A. (2009). Metacognitive therapy for anxiety and depression. New York: Guilford. Trad. it. Terapia Metacognitiva dei Disturbi d’Ansia e della Depressione. Firenze; Eclipsi