La mindfulness è un processo definito da due componenti centrali: l’attenzione focalizzata sulle esperienze del momento presente e l’accettazione e apertura verso queste. Gli interventi basati sulla mindfulness mirano quindi a sviluppare un’attenzione focalizzata sul momento presente che permetta l’osservazione del fluire dei pensieri, sensazioni ed emozioni senza cercare di modificarli o giudicarli.
Ultimamente gli interventi basati sulla mindfulness vengono utilizzati anche per il trattamento del disturbo da binge eating (disturbo da alimentazione incontrollata).
In una recente review (2015), si è cercato di valutare in modo sistematico l’efficacia degli interventi basati sulla mindfulness per modificare i comportamenti alimentari disfunzionali legati al disturbo da binge eating.
Dai risultati emerge che sviluppare un atteggiamento mindfulness permette di avere una maggiore consapevolezza e capacità di distinguere tra l’eccitazione emotiva e i segnali fisici della fame. Queste abilità permettono di affrontare l’attivazione emotiva facendo ricorso a strategie di coping più funzionali senza perciò ricorrere alle abbuffate. Inoltre, riuscire a mantenere un atteggiamento non giudicante ma di accettazione verso sentimenti negativi, permette di evitare di mangiare in modo impulsivo per sopprimere tali emozioni.
Circa il 70% delle persone affette da binge eating presenta anche un’obesità, in quanto le ricorrenti abbuffate non sono seguite da meccanismi di compenso. Dalla review, emerge che gli interventi di mindfulness sono utili sia a ridurre il peso corporeo, in quanto diminuiscono la frequenza delle abbuffate, sia per mantenere il peso raggiunto.
Gli individui che hanno maturato un atteggiamento mindfulness, infatti, possiedono maggiori competenze che permettono loro di limitare comportamenti alimentari disfunzionali e sviluppare un miglior rapporto col cibo. Degli stili alimentari più salutari supportano sia la perdita di peso che il mantenimento del peso raggiunto.
In conclusione è possibile affermare che sugli articoli presi in esame dalla review, l’86% degli studi hanno riportato dei miglioramenti significativi nei comportamenti alimentari esaminati utilizzando la pratica mindfulness.
Tuttavia, devono essere considerati anche i numerosi limiti che gli studi esaminati presentano. Sono stati inclusi ad esempio, solo studi pubblicati in inglese su riviste scientifiche e la maggior parte delle ricerche aveva come campione, soggetti di sesso femminile o prevalentemente di sesso femminile (anche se il disturbo da binge eating è presente anche negli uomini). In molti studi inoltre, non sono riportate in modo chiaro le modalità di assessment del problema alimentare esaminato.
Queste limitazioni potrebbero compromettere la generalizzabilità dei risultati, per cui sono necessari ulteriori studi che confermino l’efficacia degli interventi mindfulness sul trattamento del disturbo da binge eating.