Conseguenze del fallimento
Generalmente un fallimento è concepito come una sconfitta, un evento che impatta in modo negativo sull’autostima della persona e che può innescare una serie di rimuginii e critiche che richiamano incapacità e inadeguatezza.
Come conseguenza possiamo osservare:
- Perdita di autostima: il fallimento, se vissuto come una sconfitta personale, può portare a una bassa autostima. Inoltre, la paura di fallire di nuovo, potrebbe impedire alla persona di prendere nuove iniziative.
- Evitamento: tentativo di eludere nuove situazioni che potrebbero portare al fallimento con conseguenze negative sulla crescita e apprendimento.
- Ansia e alti livelli di stress e calo dell’umore: tali stati emotivi possono influire negativamente sulla salute mentale e sul benessere.
- Mancanza di perseveranza che porta le persone ad arrendersi troppo facilmente.
- Alta autocritica: si finisce col credere che il potenziale personale sia azzerato e che non ci sia la possibilità di migliorare, riducendo così le opportunità di crescita e di evoluzione personale.
Il fallimento come opportunità di crescita
Tuttavia, esiste una prospettiva diversa da questa, che vede il fallimento come un’opportunità di crescita, apprendimento e miglioramento.
Prediamo ad esempio il campo dell’aeronautica: ogni compagnia è tenuta legalmente a mettere a verbale e rendere pubblici a livello mondiale, tutti gli errori commessi durante le procedure di volo (non solo in caso di disastri aerei ma anche piccoli incidenti o imprevisti che potrebbero avere delle conseguenze negative) al fine di evitare incidenti futuri.
In caso di errori, i piloti sono chiamati a compilare un report entro pochi giorni per ottenere l’immunità: in questo modo nessuno di loro avrà paura di ammettere di aver commesso uno sbaglio, anzi l’errore denunciato diventa un insegnamento di grande valore per l’intero settore mondiale.
Apprendere dai fallimenti per arrivare ad essere sempre più efficaci: con questo sistema l’aereo risulta essere il mezzo di trasporto più sicuro (1 incidente su 8.3 milioni di decolli- dati registrati dall’Internetional Air Transport Association nel 2014).
Intelligenza artificiale e utilizzo del fallimento
Un’organizzazione che ricerca, analizza in modo attivo gli errori e attiva un problem solving per sviluppare soluzione efficaci, la possiamo ritrovare anche nell’intelligenza artificiale: gli errori aiutano le macchine a migliorare e fanno parte del loro continuo processo di apprendimento e sviluppo.
Come si può creare una cultura aperta al fallimento?
Trarre insegnamento dagli errori necessita di due elementi:
- Un sistema che accolga i fallimenti come parte integrante del miglioramento
- Un mind set condiviso che accolga tale sistema
Tuttavia, quando qualcosa va storto viene naturale cercare qualcuno a cui attribuire la colpa.
Questo riflesso è profondamente radicato in ognuno di noi e può ostacolare la formazione di una cultura aperta al fallimento. Naturalmente nessuno vuole essere il bersaglio delle critiche e giudizi, così molti evitano di ammettere i propri errori.
La cultura della colpa
In uno studio della Harvard Business School si rileva che, nonostante i dirigenti aziendali ritengano che soltanto il 2-5% dei fallimenti sia attribuibile a un errore umano specifico, il 70-90% di questi fallimenti viene gestito individuando e punendo un solo responsabile.
Questa cultura della colpa è spesso giustificata con l’idea che la minaccia di essere accusati renda le persone più performanti, ma la realtà è che questo approccio crea un ambiente di terrore, dove ovviamente gli errori vengono nascosti e le opportunità di apprendimento vanno perdute.
Questo non significa che debba essere sempre eliminata la responsabilità individuale e che le sanzioni personali non vadano mai applicate, ma è importante riconoscere i casi in cui c’è una negligenza grave da quelli in cui l’errore è parte integrante del processo di apprendimento e miglioramento.
La psicologa Angela Duckworth, nei suoi studi sul miglioramento incrementale e sulla mentalità di crescita, sostiene che tra gli ingredienti per il successo a lungo a termine ci siano la grinta e la perseveranza.
Al contrario, la cultura nella quale siamo inseriti, vede spesso il successo come un evento improvviso, che si verifica in modo facile e rapido, scoraggiando invece la perseveranza e la frustrazione ai fallimenti e portando alla rinuncia non appena non si verificano i risultati immediati.
Il successo attraverso il fallimento e la perseveranza
Il successo invece è il risultato di un impegno costante e della capacità di superare le difficoltà e i fallimenti.
Creare una cultura aperta al fallimento apporterebbe anche enormi benefici per la crescita personale:
- Apprendimento: ogni fallimento fornisce informazioni su ciò che non ha funzionato. Questo aiuta a migliorarsi, a capire quali strategie adottare e come affrontare meglio le sfide future.
- Resilienza: Il fallimento aiuta a sviluppare nuove capacità di coping, rendendo le persone più mature emotivamente.
- Autoconsapevolezza: le persone hanno la possibilità di riflettere su se stesse, sui propri limiti, desideri e ambizioni portando ad una crescita personale.
- Creatività e innovazione: il fallimento può stimolare il pensiero divergente e la creatività.
- Aumento delle competenze: Analizzando questi errori, una persona può migliorare le proprie abilità e diventare più competente nel tempo.
Il fallimento, in questa prospettiva, è parte integrante del percorso di successo, non il suo contrario!