La persona narcisista
Per molti, il termine “narcisista” evoca immagini di arroganza, manipolazione e freddezza emotiva. Tuttavia, questa rappresentazione è superficiale e riduttiva. Il Disturbo Narcisistico di Personalità (DNP) è una delle condizioni psicologiche più fraintese e stigmatizzate, spesso banalizzata dai media e dall’opinione pubblica. Dietro i comportamenti del narcisista patologico si nasconde una realtà complessa, fatta di vulnerabilità, sofferenza e tentativi di protezione emotiva.
Esaminare il DNP con una lente destigmatizzante ci permette di comprendere come queste persone siano intrappolate in rappresentazioni dolorose di Sè e degli altri e strategie di fronteggiamento emotivo (coping) rigide che impediscono loro di vivere relazioni appaganti e una vita autentica.
Il narcisista: da sano a patologico
Il narcisismo è un tratto della personalità che esiste su uno spettro. Nella sua forma sana, contribuisce a costruire una solida autostima, favorendo il benessere personale e relazionale.
Un narcisismo sano si manifesta attraverso l’autoaccettazione, la curiosità verso gli altri e la capacità di gestire critiche e fallimenti. Questo tipo di narcisismo è essenziale per sviluppare un senso di sé stabile e per navigare le sfide della vita quotidiana.
Quando, però, il narcisismo si struttura in un modo disfunzionale, diventa patologico. In questo caso, l’autostima della persona narcisista dipende interamente dalle conferme esterne, e questa vive in balia di oscillazioni tra grandiosità e insicurezza, con comportamenti che mirano a proteggere il fragile senso di sé.
Si arriva al Disturbo Narcisistico di Personalità quando questi schemi diventano pervasivi, compromettendo la capacità di funzionare in modo sano nelle relazioni, nel lavoro e in altri aspetti fondamentali della vita.
Che cos’è il Disturbo Narcisistico di Personalità?
Secondo il DSM-5, il DNP è definito da un pattern pervasivo di:
- Senso di grandiosità;
- Bisogno costante di ammirazione;
- Mancanza di empatia.
Tuttavia, questa definizione rischia di essere riduttiva. Il lato meno visibile, ma altrettanto significativo, del DNP è la vulnerabilità emotiva di chi ne soffre, che spesso è caratterizzata da sentimenti di vergogna, senso di colpa e paura di essere rifiutati o abbandonati.
Questa vulnerabilità spinge chi soffre di DNP a costruire un’immagine grandiosa di sé per proteggersi da sentimenti di inadeguatezza, sofferenza e vuoto.
Tuttavia, questa strategia comporta un costo elevato, portando a difficoltà interpersonali e a una sofferenza interna che spesso rimane incompresa.
Il narcisista patologico, infatti, può sentirsi intrappolato in un ciclo di ricerca di ammirazione e strategie di coping rigide, incapace di costruire relazioni autentiche o di riconoscere il proprio valore intrinseco.
Le forme del narcisismo
Inoltre il Disturbo Narcisistico di Personalità può assumere forme diverse, che spesso coesistono e si alternano.
Oltre al già citato narcisismo grandioso esiste il narcisismo vulnerabile, meno evidente ma altrettanto significativo.
Le persone con narcisismo vulnerabile tendono a manifestare insicurezze profonde, autocritica e ipersensibilità al giudizio altrui.
Questa forma di narcisismo si esprime attraverso un ritiro sociale, un senso di inadeguatezza e una costante preoccupazione per l’opinione degli altri.
Comprendere questa dualità aiuta a sfatare il mito del narcisista come figura esclusivamente arrogante e priva di empatia, e mette in luce la sofferenza che si cela dietro entrambe le manifestazioni.
Radici del narcisismo: tra esperienze infantili e modelli di attaccamento
Le origini del DNP possono essere spesso rintracciate nelle prime esperienze di vita. I bambini che non ricevono un rispecchiamento emotivo adeguato, o che sono esposti a dinamiche familiari incoerenti, possono sviluppare un senso di sé fragile.
Alcuni esempi includono:
- Aspettative irrealistiche: Genitori che lodano solo i successi del bambino, ignorando il suo valore intrinseco, creando un senso di sé basato esclusivamente sull’approvazione esterna.
- Trascuratezza emotiva: Figure di accudimento che non forniscono un supporto costante e prevedibile; il bambino può sviluppare insicurezze profonde che lo portano a compensare attraverso un atteggiamento volto a mantenere elevato il proprio valore.
- Modelli di attaccamento insicuro: Interazioni caratterizzate da incoerenza, svalutazione o manipolazione, che minano la capacità del bambino di sviluppare una sana autostima.
Queste esperienze possono portare allo sviluppo di un “sé grandioso” come strategia di gestione della sofferenza.
In età adulta, questo sé costruito diventa rigido, impedendo un’autentica connessione con gli altri e alimentando un ciclo di sofferenza.
Caratteristiche della personalità narcisistica
Le persone con DNP spesso presentano una combinazione di tratti distintivi, che possono variare in intensità e manifestazione:
- Bisogno di ammirazione: Questo tratto non è semplicemente espressione di vanità. La ricerca di ammirazione è una strategia per colmare un’autostima fragile. La validazione esterna, tuttavia, offre un sollievo solo temporaneo.
- Oscillazione tra grandiosità e vulnerabilità: Chi soffre di DNP può passare rapidamente da una percezione esagerata delle proprie capacità a sentimenti di inadeguatezza e fallimento. Questa oscillazione può portare a comportamenti contrastanti, contribuendo spesso all’isolamento sociale
- Difficoltà empatiche: L’apparente mancanza di empatia è una conseguenza della necessità di proteggersi da emozioni dolorose. Queste persone spesso evitano il coinvolgimento emotivo per non rischiare di sentirsi esposte. Uno degli errori comuni nella percezione del DNP è considerare le persone con questo disturbo prive di empatia. In realtà, studi recenti mostrano che l’empatia è spesso intatta, ma può essere selettivamente evitata per proteggersi da emozioni dolorose.
- Schemi interpersonali rigidi: le rappresentazioni apprese portano ad interpretare il comportamento degli altri attraverso una lente distorta, che li porta a vedere ostilità o disprezzo anche dove non esistono. Questo contribuisce a una percezione negativa delle relazioni e al rafforzamento delle proprie convinzioni di inadeguatezza e vulnerabilità.
Strategie di coping del narcisista
Alla base del Disturbo Narcisistico di Personalità si trova spesso un senso di vuoto interiore che la persona cerca costantemente di colmare.
Questo vuoto è il risultato di una mancata connessione autentica con se stessi e con gli altri, e si manifesta come una sensazione persistente di insoddisfazione e inutilità.
Le strategie di coping sono tentativi di evitare questo vuoto e proteggere il fragile senso di sé. Alcuni dei principali meccanismi includono:
- Intellettualizzazione. Chi soffre di DNP tende a nascondere la propria sofferenza dietro spiegazioni razionali o argomentazioni complesse, al fine di evitare di affrontare il dolore o la vulnerabilità che le accompagna.
- Svalutazione. In risposta a critiche o minacce percepite, queste persone possono sminuire gli altri per ristabilire un senso di controllo e superiorità.
- Isolamento. Nei momenti di vulnerabilità estrema, il ritiro sociale diventa una strategia per evitare il giudizio o il rifiuto
Questi meccanismi, sebbene efficaci nel breve termine, impediscono una connessione autentica con gli altri e con se stessi. A lungo termine, alimentano un senso di solitudine e insoddisfazione.
Personalità narcisistica e qualità di vita
Il DNP ha un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone che ne soffrono.
Quando gli ambiti di vita, come le relazioni intime, la vita professionale e le relazioni sociali diventano difficili da gestire, la fatica e la sofferenza derivanti dagli schemi interpersonali e dai coping maladattivi trasportano le persone con Disturbo Narcisistico in stati mentali dolorosi spesso ardui da gestire contribuendo a un senso di impotenza e alienazione.
Con il passare del tempo, questa condizione può portare a episodi depressivi, ansia e disturbi legati all’abuso di sostanze, circostanze che possono condurre alla richiesta di un supporto psicoterapeutico.
Diagnosi del Disturbo Narcisistico di Personalità
La diagnosi del Disturbo Narcisistico di Personalità (DNP) richiede un’analisi accurata e scientificamente fondata.
Non basta osservare tratti come grandiosità, freddezza relazionale o bisogno di ammirazione per formulare una diagnosi: questi elementi, se isolati, possono manifestarsi anche in individui senza disturbi di personalità o in specifiche circostanze.
Per identificare il DNP, è necessario considerare il pattern stabile e pervasivo di funzionamento della persona, il grado di compromissione nelle relazioni interpersonali e il funzionamento del sé.
L’approccio diagnostico più recente, come quello proposto dal modello alternativo del DSM-5, sottolinea l’importanza di valutare il narcisismo patologico lungo uno spettro.
Il modello alternativo del DSM-5
Questo modello consente di cogliere le diverse manifestazioni del disturbo, come il narcisismo grandioso e quello vulnerabile. Esso include una valutazione del funzionamento del sé (identità, autodirezione) e delle relazioni (empatia, intimità).
In particolare, si presta attenzione a tratti come l’antagonismo e la vulnerabilità emotiva, elementi fondamentali per distinguere il DNP da altre condizioni, come il narcisismo maligno o comportamenti narcisistici transitori.
Un’accurata diagnosi è essenziale non solo per evitare interpretazioni riduttive, ma anche per garantire che la persona non venga etichettata in modo generalista.
Ricevere una diagnosi di DNP non significa essere definiti esclusivamente dai comportamenti disfunzionali osservati, ma riconoscere un quadro complesso che coinvolge sofferenza emotiva, difficoltà relazionali e schemi di comportamento disadattivi.
Una diagnosi corretta è il primo passo per costruire interventi terapeutici mirati e promuovere una comprensione più empatica della persona.
Destigmatizzare il narcisista
Uno degli obiettivi principali nella discussione sul DNP è la destigmatizzazione. Le rappresentazioni mediatiche che associano il narcisismo alla manipolazione o alla freddezza non solo sono inesatte, ma contribuiscono anche a confondere le diverse manifestazioni di questo tratto e ostacolano il processo di comprensione e guarigione.
Il termine “narcisista” di per sé non è categorizzante né clinicamente sufficiente per definire una condizione psicopatologica. Esso descrive un tratto della personalità che può manifestarsi lungo uno spettro, da un narcisismo sano (utile per mantenere una buona autostima e navigare le relazioni) a forme patologiche. Una delle distinzioni cruciali, tuttavia, è quella tra DNP e narcisismo maligno.
Disturbo di personalità
Il Disturbo Narcisistico di Personalità, secondo il DSM-5, è caratterizzato da un pattern pervasivo di grandiosità, bisogno di ammirazione e mancanza di empatia, accompagnato da una vulnerabilità emotiva sottostante che spesso porta a sofferenza interna e difficoltà relazionali.
La grandiosità come abbiamo visto è una difesa contro sentimenti di inadeguatezza, e i comportamenti disfunzionali, pur compromettendo la qualità della vita, non sono intenzionalmente manipolativi o distruttivi.
Narcisismo maligno
Il narcisismo maligno, invece, è un costrutto descritto inizialmente da Otto Kernberg (1975), che rappresenta una combinazione più grave e distruttiva di narcisismo patologico, psicopatia e sadismo. Questa forma è caratterizzata da:
- Un’assenza di vulnerabilità emotiva o empatia, con una tendenza all’aggressività e alla manipolazione intenzionale.
- La presenza di tratti sadici, con piacere nel causare dolore o umiliazione agli altri.
- Un livello di grandiosità ancora più marcato, accompagnato da paranoia e mancanza di rimorso.
La triade oscura – composta da narcisismo, machiavellismo e psicopatia (Paulhus & Williams, 2002) – include il narcisismo maligno come elemento di sovrapposizione.
Tuttavia, è importante sottolineare che molti dei “narcisisti” rappresentati nei media come manipolatori e privi di scrupoli rientrano più accuratamente nel quadro del narcisismo maligno o della psicopatia, piuttosto che nel DNP.
La confusione tra DNP e narcisismo maligno alimenta una stigmatizzazione ingiustificata e ostacola interventi terapeutici adeguati per chi soffre di DNP.
Le persone con DNP vivono spesso con una profonda sofferenza interna, legata al senso di vuoto, all’insicurezza e all’incapacità di costruire relazioni autentiche. Al contrario, chi presenta un quadro di narcisismo maligno tende a mostrare una freddezza emotiva più marcata, senza il conflitto interno tipico del DNP.
Cogliere la parte sofferente del narcisista
Destigmatizzare il DNP significa riconoscerlo come una condizione complessa, radicata nella sofferenza emotiva e non in una scelta consapevole.
Una corretta comprensione scientifica del DNP, distinta dalle forme più distruttive di narcisismo, come il narcisismo maligno, può ridurre il giudizio morale e promuovere interventi più empatici ed efficaci per chi vive questa condizione.
Lo stato dell’arte della psicoterapia per il narcisismo
Trattare il DNP è complesso e richiede un approccio terapeutico che sappia rispettare i bisogni di chi ne soffre senza semplificare o stigmatizzare la sofferenza.
Diversi approcci terapeutici sono stati sviluppati e adattati per affrontare i disturbi narcisistici:
Schema Therapy
La Schema Therapy si concentra sulla modifica degli schemi disfunzionali che guidano il comportamento e le modalità di pensiero delle persone con DNP.
Questo approccio terapeutico combina elementi della terapia cognitivo-comportamentale, della psicoterapia focalizzata sulle emozioni e della teoria dell’attaccamento per affrontare i bisogni emotivi insoddisfatti alla base del disturbo.
Terapia Metacognitiva Interpersonale
La Terapia Metacognitiva Interpersonale si focalizza sul miglioramento della capacità della persona di riflettere sui propri stati mentali e su quelli altrui (metacognizione) all’interno delle relazioni interpersonali.
Questo metodo si propone di aiutare il paziente a riconoscere e articolare i propri stati emotivi, comprendere le dinamiche interpersonali disfunzionali e promuovere una consapevolezza più autentica di sé e degli altri, favorendo lo sviluppo di un’identità più stabile e la capacità di relazionarsi in modo genuino.
Mentalization-Based Therapy (MBT)
La MBT, o terapia basata sulla mentalizzazione, mira a sviluppare la capacità di comprendere le emozioni proprie e altrui, promuovendo una maggiore consapevolezza delle relazioni interpersonali.
Questo approccio è particolarmente utile per aiutare le persone con DNP a costruire un’immagine di sé più stabile e a migliorare le relazioni.
Conclusione
Il Disturbo Narcisistico di Personalità non è un’etichetta che definisce una persona, ma una diagnosi che indica un insieme di difficoltà e sofferenze.
Destigmatizzare il DNP significa riconoscerlo come una condizione complessa, radicata in vulnerabilità emotive profonde. Con un approccio compassionevole e informato, è possibile aiutare le persone a costruire una vita più autentica e appagante.
La scienza e la pratica clinica offrono strumenti preziosi per capire e trattare il DNP. Promuovere una narrazione equilibrata e basata sull’evidenza può fare la differenza, non solo nella vita dei pazienti, ma anche nel modo in cui la società percepisce il narcisismo.
Nonostante le sfide, le persone con DNP possono intraprendere un percorso di trasformazione attraverso la terapia e il sostegno adeguato.
Imparare a tollerare la vulnerabilità, accettare se stessi senza condizioni e costruire relazioni autentiche sono traguardi raggiungibili con il tempo.
La comprensione e l’empatia da parte degli altri sono strumenti fondamentali per aiutarli a superare le loro difficoltà e a vivere una vita più autentica e soddisfacente
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