Sospetti che una persona cara, un familiare o un amico spesso finga di essere malata? Potrebbe soffrire di un Disturbo Fittizio.
Cos’è il Disturbo Fittizio?
Il disturbo fittizio è una condizione mentale per la quale chi ne è affetto produce intenzionalmente i sintomi di una malattia fisica o mentale.
In particolare, secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, 5ª edizione, il Disturbo Fittizio viene diagnosticato quando si verificano una o più delle seguenti condizioni:
- Provocazione intenzionale o amplificazione di segni fisici o psicologici di malattia.
- La persona si mostra agli altri come malata, menomata o ferita.
- Il comportamento ingannevole è palese, anche in assenza di evidenti vantaggi esterni.
Quindi i possibili segni che possono rappresentare un campanello di allarme per la presenza di un Disturbo Fittizio sono:
- La persona racconta di aver avuto una serie di malattie in passato, ma non dispone di alcuna documentazione al riguardo (referti, analisi, copie di cartelle, ecc.).
- Quando una documentazione è presente si nota però che i sintomi segnalati sono incoerenti con i risultati di laboratorio o gli esami strumentali.
- Vengono riferiti sempre sintomi nuovi ogniqualvolta i precedenti non portano ad alcuna precisa definizione diagnostica.
- La persona ha spesso delle “ricadute” ogni volta che comincia a guarire.
- Qualsiasi trattamento tende a peggiorare i sintomi invece di migliorarli.
- La persona lamenta di avere alcuni sintomi che però non può mostrare perché hanno luogo solo quando “si trova da solo”.
La dimensione autolesionistica
In alcuni casi si giunge ad attuare comportamenti autolesionistici veri e propri, ad esempio:
- ingestione di prodotti per la pulizia o altre sostanze chimiche tossiche;
- assunzione di farmaci per provocare diarrea e vomito;
- entrare intenzionalmente in contatto con agenti che scatenano una reazione allergica;
- non permettere a una ferita (anche chirurgica) di guarire.
Le persone con questa condizione non sono in grado di astenersi da questi comportamenti, anche quando lo desiderano e ciò determina anche relazioni complesse con le figure sanitarie con cui entrano in contatto, così da verificarsi situazioni di questo tipo:
- hanno spesso una buona conoscenza della pratica medica e chiedono ripetutamente di sottoporsi ad esami diagnostici e/o procedure chirurgiche;
- non desiderano che i medici parlino con i loro familiari o con gli altri medici che li hanno avuti in cura in passato;
- non sono disposti ad una valutazione psichiatrica;
- talvolta si presentano in ospedale chiedendo il ricovero per una malattia inesistente ma raccontata con toni drammatici;
- una volta ricoverati, appena riconosciuta dai sanitari la natura fittizia dei sintomi riferiti, chiedono rapidamente la dimissione, per ripresentarsi magari in un altro ospedale con lo stesso tipo di richieste.
Questo comportamento patologico deve però essere distinto dalla Simulazione vera e propria, dal momento che le due manifestazioni sembrano assai simili.
Qual è la differenza tra Disturbo Fittizio e Simulazione?
La differenza fondamentale tra queste due condizioni sta nel movente, cioè nelle ragioni che spingono una persona a fingere di essere malata. In entrambe le condizioni si simula una patologia in maniera del tutto consapevole, ma gli scopi per cui lo si fa sono diversi:
- le persone con Disturbo Fittizio creano sintomi senza apparente beneficio tangibile e riconoscibile. Il loro motivo sembra essere più legato a incentivi “interni”, come il desiderio di ottenere cure e attenzione da parte degli altri, sia che si tratti di familiari, conoscenti o personale sanitario;
- la Simulazione di una malattia invece ha lo scopo di ottenere vantaggi “esterni” ben visibili, come evitare il lavoro o ottenere un risarcimento finanziario; una volta raggiunti questi obiettivi i sintomi scompaiono.
Cause di Disturbo Fittizio
Le cause del disturbo fittizio sono sconosciute, ma si pensa che esperienze traumatiche infantili svolgano un ruolo molto importante. Gli studiosi tendono a concordare sul fatto che le persone con questi disturbi hanno avuto un’infanzia caratterizzata da episodi di abbandono e di trascuratezza da parte dei genitori o di malattie gravi a carico di loro stessi o di un familiare. Oppure, in generale, hanno vissuto esperienze che li hanno portati a ritenere che le cure e l’attenzione vengano fornite solo a chi è in condizioni disagiate o si trova in stato di malattia.
Il fatto di simulare una malattia può essere un modo di aumentare o proteggere la propria autostima, facendo ricadere la colpa di problemi sociali o lavorativi sulla malattia stessa.
Anche i disturbi di personalità possono anche essere collegati al Disturbo Fittizio. In particolare, questi possono includere:
- disturbo antisociale di personalità
- disturbo borderline di personalità
- disturbo narcisistico di personalità
Altri elementi di carattere epidemiologico che sono stati riscontrati:
- Età. Uno studio del 2006 suggerisce che questa condizione può essere più comune nelle persone di età compresa tra 20 e 40 anni.
- Genere. Non sono state riscontrate rilevanti differenze di prevalenza tra i due sessi.
- Stato della relazione. Le persone con questa condizione tendono a non essere sposate o ad aver interrotto i rapporti familiari.
Trattamento del disturbo fittizio
L’obiettivo fondamentale da perseguire nella cura dei Disturbi fittizi consiste naturalmente nel porre fine al comportamento autolesivo della persona.
È indicato un percorso psicoterapeutico, anche se molto spesso queste persone non sono motivate a collaborare con il processo terapeutico. Sono infatti molto legate alla propria necessità di assumere il ruolo di malato e negano l’esistenza del disturbo.
Il percorso terapeutico deve andare a modificare la convinzione che si possa ottenere empatia con gli altri unicamente attraverso una relazione finalizzata alla cura della propria malattia.
Queste persone devono acquisire la capacità di entrare in contatto emotivo con gli altri in quanto persone e non in quanto malati. Devono comprendere come, quando e perché hanno sviluppato le loro convinzioni e modi di comportarsi distorti e sviluppare nuove abilità relazionali.
La psicoterapia si prefigge inoltre di:
- ottenere supporto per traumi o abusi pregressi;
- apprendere nuove strategie per affrontare lo stress;
- affrontare eventuali disturbi mentali sottostanti, come ansia, depressione o disturbo di personalità.
Bibliografia
- American Psychiatric Association (APA). The Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th edition, Text Revision, 2022. Washington, DC.
- Pankratz L, Lezak MD. Cerebral dysfunction in the Munchausen syndrome. J Clin Psychiatry. 1987; 9(2):195-206]
- Krahn LE, Li H, O’Connor MK. Patients who strive to be ill: factitious disorder with physical symptoms. Am J Psychiatry. 2003 Jun;160(6):1163-8
- Kamil Jaghab, MD, Kenneth B. Skodnek, MD, and Tanveer A. Padder, Munchausen’s Syndrome and Other Factitious Disorders in Children Psychiatry (Edgmont). 2006 Mar; 3(3): 46–55.
- Kevin T. Carnahan, Anupam Jha. Factitious Disorder In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): 2023 Jan.