L’Eiaculazione Precoce, secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM 5), rientra nelle disfunzioni sessuali maschili. Nonostante i criteri diagnostici riportino la necessità che gli episodi abbiano una durata di circa un minuto e siano presenti da circa sei mesi almeno nel 75% dei rapporti sessuali, è da sottolineare come non esista un criterio univoco per determinare la presenza di eiaculazione precoce.
Nel complesso è stimato che la prevalenza della disfunzione interessi tra il 3% e il 30% della popolazione maschile (Serefoglu et al., 2014). Riguardo all’eziopatogenesi, cioè alle cause dell’eiaculazione precoce, la letteratura indica come possano essere di natura fisica, psicologica o una coesistenza di entrambe.
Rimedi per l’eiaculazione precoce
Il primo passo per affrontare l’eiaculazione precoce è un’accurata diagnosi che possa valutare la presenza di fattori organici che causano o mantengono la disfunzione. Tale valutazione può essere effettuata da un medico andrologo e permette di individuare ed eventualmente intervenire su questa tipologia di cause, ad esempio attraverso la somministrazione di Dapoxetina, un farmaco che aumenta la disponibilità di serotonina a livello cerebrale e modula i tempi eiaculatori.
Più spesso, tuttavia, i fattori che originano e mantengono il disturbo sono di natura psicologica e come tali devono essere trattati attraverso rimedi specifici per l’eiaculazione precoce. Dal momento che i livelli di stress hanno un impatto fisiologico sulla risposta sessuale, la prima opzione è quella di alleviare il carico lavorativo e regolarizzare i ritmi sonno-veglia; in tal senso è utile anche ridurre, se non eliminare, l’assunzione di sostanze come alcol e nicotina.
D’altro canto la letteratura sottolinea come gli uomini che soffrono di eiaculazione precoce spesso tentino strategie di gestione dell’eccitamento ricorrendo alla distrazione durante i rapporti sessuali. Questi tentativi gli impediscono di porre attenzione alle proprie sensazioni facilitando l’improvviso raggiungimento dell’orgasmo. Pertanto, un primo rimedio è quello di indurre uno stato di rilassamento prima della prestazione sessuale e mantenere l’attenzione sulle sensazioni fisiche durante il rapporto. Per fare questo è importante che ogniqualvolta la mente si distrae dal coito semplicemente venga notato dove la mente indugia e riportata l’attenzione alle sensazioni corporee.
Può essere utile anche esercitarsi in tecniche di rilassamento progressivo che con la pratica permettono di raggiungere un rilassamento muscolare in tempi brevi.
Una forma particolare di rilassamento è quello della muscolatura pelvica. Tali muscoli infatti facilitano o inibiscono l’eiaculazione e sono gli stessi muscoli che interrompono la minzione. Contraendoli e rilasciandoli volontariamente durante il giorno (Esercizi di Kegel) è possibile raggiungere un grado di consapevolezza che permette di rilassarli e ritardare l’eiaculazione.
Un secondo potenziale rimedio per l’eiaculazione precoce è esercitarsi a mantenere il rilassamento anche durante la masturbazione. Per far questo è necessario praticare dell’autoerotismo acquistando e perdendo ripetutamente l’erezione attraverso leggere carezze e focalizzando l’attenzione esclusivamente sulle sensazioni fisiche. Una volta presa confidenza con tale procedura, può essere introdotta la tecnica dello stop-start (Semans, 1956).
Questo esercizio permette di imparare a mantenere alti livelli di eccitazione senza raggiungere l’orgasmo; sempre durante la masturbazione, l’uomo cerca di raggiungere il livello massimo di eccitamento – circa sette su una scala da zero a dieci – per poi, quando sente sopraggiungere l’orgasmo, interrompere la stimolazione. L’urgenza eiaculatoria diminuirà nel giro di alcuni secondi e a quel punto l’uomo riprende la stimolazione. La ripetizione di questo esercizio settimanalmente permette di aumentare i tempi di latenza e di abituarsi alle sensazioni che precedono l’orgasmo.
Infine, qualora l’uomo sia in una relazione stabile, è utile instaurare nella coppia un clima di serenità e intimità, ad esempio discutendo apertamente e con rispetto di cosa piace o non piace durante il rapporto e di quali sono i sentimenti e le emozioni evocate dall’attività sessuale. Creare un clima positivo e accogliente facilita la riduzione dell’ansia e aumenta l’intesa sessuale e di coppia.
È da sottolineare come l’eiaculazione precoce sia una disfunzione complessa che mina profondamente il benessere psicologico dell’uomo; come tale richiede un’attenta valutazione e interventi mirati per la sua risoluzione.
I rimedi per l’eiaculazione precoce appena descritti difficilmente sono di per sé risolutivi. Qualora, infatti, i fattori psicologici o relazionali siano stati individuati come fattori causali o di mantenimento della disfunzione, la terapia cognitivo-comportamentale risulta il trattamento d’elezione.
Essa prevede un percorso mirato volto all’aumento dei tempi di latenza eiaculatoria attraverso lo sviluppo della consapevolezza circa le sensazioni fisiche che precedono l’orgasmo. Questo obiettivo è raggiunto sia attraverso tecniche comportamentali come lo stop-start, sia tramite un lavoro cognitivo di gestione dell’ansia da prestazione.
Come detto, tuttavia, l’eiaculazione precoce coinvolge l’intera coppia, diventando motivo di frustrazione, rabbia, tristezza e insoddisfazione. Ecco quindi che in questi casi la psicoterapia di coppia diventa il metodo di elezione che permette di affrontare le dinamiche relazionali che mantengono o acuiscono la disfunzione.