È possibile innamorarsi di una Intelligenza Artificiale? Considerati gli ultimi sviluppi tecnologici la risposta potrebbe essere altro che scontata.
Recentemente, infatti, l’immissione online di “ChatGPT” ha generato scalpore dando voce ad allarmismi spesso infondati.
ChatGPT è un software di Intelligenza Artificiale sviluppato dall’azienda OpenAI con lo scopo di migliorare e risolvere problemi prettamente umani. ChatGPT è solo l’ultimo esempio di Intelligenze Artificiali “sociali”.
Se un tempo i robot e le Intelligenze Artificiali sono stati utilizzati per facilitare la vita degli esseri umani come, ad esempio, ripetere compiti faticosi e usuranti, oggi esistono tentativi volti a riprodurre vere e proprie interazioni umane (Bar-Cohen & Hanson, 2009).
Nel corso degli ultimi venti anni sono numerosi gli esempi di tentativi di replicare artificialmente menti umane capaci di interagire con gli utenti in modo verosimile.
Il settore della robotica sociale ha sviluppato androidi sempre più capaci di mimare la mimica e la prossemica umane. Ne sono esempi i cosiddetti sex-robot ovvero androidi/software nati con il preciso scopo di favorire interazioni sessualizzate sia in termini fisici (Ad es. Harmony, Roxxxy) che di comunicazione (Ad es. myanima.ai).
D’altro canto, sono apparsi progetti volti specificatamente a fornire assistenza e supporto sociale che andassero al di là dell’interazione sessualizzata. Tra questi ne sono esempi il progetto Loving AI (lovingai.org) o il sito Replika.
Il sogno di Prometeo
L’essere umano da sempre ha sognato di creare esseri artificiali che incarnassero visioni idealizzate della specie umana e che fungessero da perfetti compagni di viaggio (Viik, 2020).
È il mito di Prometeo ovidiano che crea l’essere umano dalla creta; la volontà di Victor Frankenstein di sconfiggere la morte e il desiderio della sua creatura senza nome di creare una compagna con la quale trascorrere la vita.
Recentemente anche la letteratura scientifica (Zhou & Fischer, 2019) ha iniziato a interrogarsi sul tipo di relazioni che sarà possibile sviluppare con le Intelligenze Artificiali.
La relazione d’amore
Nella cultura occidentale con il termine amore ci riferiamo ad una molteplicità di significati. Esiste l’amore per le cose, gli animali, le piante, i figli; così come per i costrutti astratti come le nazioni o i concetti come la democrazia.
Sul piano psicologico, l’amore è un fenomeno complesso che include atteggiamenti, pensieri, emozioni, comportamenti, ma anche stereotipi, norme sociali e aspettative.
L’amore che consideriamo in questo articolo è il cosiddetto Amore Romantico o Passionale. Un profondo sentimento di cura e attaccamento, unito al desiderio di trascorrere tempo e contatto fisico con un altro individuo.
L’innamoramento
Le relazioni d’amore presuppongono interazione con un soggetto indipendente; un “altro” che non sia sotto il controllo diretto dell’individuo e con il quale sia possibile entrare in conflitto.
Tale indipendenza rende le interazioni con l’altro appaganti e, al contempo, potenzialmente causa di sofferenza. Nella sua autonomia l’altro potrà scegliere di trascorrere il tempo insieme o meno, l’appagamento nasce dalla consapevolezza che l’altro sia libero di scegliere (Viik, 2019).
Secondo Viik (2019), innamorarsi corrisponde a esperire emozioni e sentimenti per un’altra persona che accentrano attenzione e pensieri. Se da un lato l’innamorato prova emozioni positive nel momento in cui l’amato risponde come desiderato, dall’altro soffre se l’altro disattende tali aspettative.
Le conferme reciproche aumentano la sintonia e il senso di connessione aumentando l’intimità della coppia. Gli amanti, quindi, tenderanno a passare sempre più tempo insieme e cercheranno di “convincere” l’altro di essere la persona giusta in modo da ottenere ulteriori conferme.
A tal fine i due amanti si formano idee, ipotesi e assunzioni sul carattere dell’altra persona in modo da poter rispondere nel modo più appropriato e favorire il legame emotivo. Se la relazione prosegue, il partner entrerà a tal punto nella vita del singolo che il benessere potrà dipendere dalla presenza/assenza dell’altro, dando luogo, talvolta, a condizioni patologiche come la Dipendenza Affettiva.
L’elemento chiave di quanto descritto risiede nel fatto che gli esseri umani fanno ipotesi su cosa gli altri provino e pensino. In altre parole si formano una teoria della mente dell’altro basandosi sulle sue azioni (fisiche e verbali). Se l’altro agisce in linea con l’idea che ho di amore allora crederò che l’altro mi ami.
La tendenza a specchiarsi
Come detto, gli esseri umani hanno una naturale inclinazione a sviluppare relazioni affettive con elementi del proprio ambiente di vita. Tali relazioni possono coinvolgere animali, oggetti, luoghi ed edifici.
Tanto che in alcuni casi si parla di vera e propria oggetto-filia e di cui è celebre il caso di Erika LaBrie che nel 2007 ha annunciato di essersi innamorata della Torre Eiffel con cui si è sposata diventando Erika Eiffel (Sheng & Wang, 2022).
Al di là della nota di colore, se qualcuno di questi elementi (conspecifico, animale, macchina, software o oggetto) agisce come un essere umano, allora la persona tenderà a credere che quell’oggetto sia capace di provare sentimenti (Levy, 2007).
Questa tendenza è denominata antropomorfizzazione (Kewenig, 2019). La nostra specie ha la tendenza ad antropomorfizzare gli elementi dell’ambiente al punto che se l’oggetto mostra segnali che interpretiamo come empatia, tenderemo a produrre ipotesi sulle sue intenzioni verso di noi.
Così, nel caso di Intelligenze Artificiali o robot, se l’oggetto agisce “come se” amasse qualcuno, egli tenderà a credere che lo ami davvero.
Può nascere l’amore tra umano e AI?
La ricerca scientifica ancora non ha risposto chiaramente alla possibilità che nasca amore tra essere umano e Intelligenza Artificiale. Se consideriamo l’amore romantico sorgono dubbi legittimi, infatti, le relazioni con Intelligenze Artificiali sono eminentemente di tipo unidirezionale.
Il problema della perfezione
L’Intelligenza Artificiale è instancabile, motivata, sempre pronta ad imparare e ben disposta verso l’essere umano. Non si ammala, non è lunatica, non ha mal di testa e non si annoia.
Sul piano “caratteriale” non sarà egoista, noiosa, violenta o insensibile. Anzi, con la giusta programmazione, potrebbe risultare di un tale supporto emotivo da superare anche la persona più compassionevole. Non soffrirebbe di burn-out né di compassion fatigue.
È indubbio che questa capacità di offrire sostegno incondizionato potrebbe rappresentare un vantaggio nell’affrontare problemi sociali, progetti di auto-realizzazione o cambiamenti comportamentali.
In realtà, proprio la devozione e la mancanza di vulnerabilità sembrano essere elementi che respingono l’utente.
La vulnerabilità umana
Secondo Coeckelbergh (2011) ciò che permette agli individui di legarsi in relazioni stabili è il riconoscimento reciproco della vulnerabilità. Ciò non riguarda solo i rapporti umano-umano, ma anche umano-animale. Riconoscere le vulnerabilità nell’altro essere vivente, nonostante le differenze, comporta un cambiamento di prospettiva che rende l’animale non più un oggetto, ma un compagno.
La capacità di dedizione incondizionata all’altro non rispecchia, pertanto, le relazioni romantiche umane. Donarsi incondizionatamente al partner può, addirittura, ridurre il livello di interesse romantico verso di lui.
In questi casi l’amore e l’affezione assomiglierebbero ad amore filiale e amicale più che ad amore romantico.
Nel corteggiamento umano l’interesse verso l’altro si sviluppa ed è sostenuto dal desiderio di piacere all’altro, mostrando le proprie capacità di cura e affetto. Il dubbio e l’incertezza sono elementi chiave perché si sviluppi una relazione romantica. La mente del potenziale partner è insondabile e la sua dedizione un elemento di cui rendersi meritevoli.
L’Intelligenza Artificiale è, come detto, progettata per non poter rifiutare l’utente o, se anche fosse, i criteri di rifiuto sarebbero decisi a priori e non realmente frutto di una storia personale. Ecco, dunque, che allo stato attuale risulta difficile creare Intelligenze Artificiali capaci di favorire relazioni bi-direzionali d’amore con esseri umani.
Quali rischi?
Da quanto detto risulta chiaro che molti esseri umani riescono a sviluppare un rapporto emotivo a senso unico con oggetti dotati di Intelligenza Artificiale (Scheutz, 2012).
Tale tendenza a ravvedere caratteristiche umane in oggetti, tuttavia, comporta il pericolo di creare relazioni ad alto contenuto emotivo che rischiano, in soggetti vulnerabili, di esacerbare dinamiche patogene sia intrapsichiche che interpersonali.
Ad esempio, nel Disturbo Evitante di Personalità la possibilità di accedere a Intelligenze Artificiali che mimano interazioni umane potrebbero rinforzare gli evitamenti sociali impedendo lo sviluppo di competenze e privando la persona di occasioni di guarigione.
Parimenti, in situazione di isolamento dovute a disturbi dello spettro della schizofrenia (ad es. Schizofrenia, Disturbo delirante) l’accesso a queste tecnologie potrebbe aggravare situazioni di vulnerabilità ed isolamento.
È recente, ad esempio, la tendenza di persone con ritiro sociale (Ad es. Hikikomori) a utilizzare canali online in sostituzione delle relazioni vis-a-vis con gli altri.
Altro esempio riguarda l’utilizzo di robot sociali come Kaspar (Robins et al., 2004). Progettato per interagire con bambini affetti da Disturbo dello spettro dell’autismo offre un contesto di interazione semplificato che permette a questi bambini di sviluppare le capacità sociali di base.
Se da un lato l’utilizzo di questo robot sembra favorire effettivamente la socializzazione di bambini affetti da Disturbi dello Spettro autistico, i suoi ideatori sottolineano come potrebbe divenire iatrogeno qualora tali bambini sviluppassero un legame affettivo con il robot al punto da preferirlo alle interazioni umane.
Conclusioni
Le relazioni d’amore umane sono caratterizzate da altissima complessità che non può, al momento, essere replicata dalla Intelligenza Artificiale sia essa progettata per interazioni sociali generiche che per interazioni romantiche.
Allo stesso tempo la possibilità che nascano legami emotivi così intensi da generare sofferenza e ritiro è un rischio che non dovrebbe essere sottovalutato.
Le Intelligenze Artificiali fanno già parte della società occidentale, comprendere gli effetti che hanno sulla psicologia e le relazioni umane è un passo fondamentale per trarne vantaggio ed evitare conseguenze psicopatologiche.
Bibliografia
- Coeckelbergh, M. (2011). Artificial companions: Empathy and vulnerability mirroring in human-robot relations. Studies in Ethics, Law, and Technology, 4(3). https://doi.org/10.2202/1941-6008.1126
- Kewenig, V. (2019). Intentionality but not consciousness: Reconsidering robot love. AI Love You, 21–39. https://doi.org/10.1007/978-3-030-19734-6_2
- Kewenig, V. (2019). Intentionality but not consciousness: Reconsidering robot love. AI Love You, 21–39. https://doi.org/10.1007/978-3-030-19734-6_2
- Levy, D. (2007). Love and sex with robots: The evolution of human-robot relationships. Duckworth Overlook.
- Nyholm, S., & Frank, L. E. (2019). It loves me, it loves me not. Techné: Research in Philosophy and Technology, 23(3), 402–424. https://doi.org/10.5840/techne2019122110
- Robins, B., Kerstin. D., Boekhorst, R., & Billard. A., (2004). “Effects of Repeated Exposure to a Humanoid Robot on Children with Autism.” In Designing a More Inclusive World, ed. Simoen Keates, P. John Clarkson, Pat Langdon and Peter Robinson, 225–36. Springer. https://doi.org/10.1007/978-0-85729-372-5_23
- Sheng, A., & Wang, F. (2022). Falling in love with machine: Emotive potentials between human and robots in science fiction and Reality. Neohelicon, 49(2), 563–577.
- Scheutz, M. 2012. “The Inherent Dangers of Unidirectional Emotional Bonds between Humans and Social Robots.” In Robot Ethics: The Ethical and Social Implications of Robotics, ed. Keith Abney, Patrick Lin and George A. Kerkey, 205–23. The MIT Press.
- Viik, T. (2020). Falling in love with robots: A phenomenological study of experiencing technological alterities. Paladyn, Journal of Behavioral Robotics, 11(1), 52–65. https://doi.org/10.1515/pjbr-2020-0005
- Zhou, Y., & Fischer, M. H. (2019). Ai Love you: Developments in human-robot intimate relationships. Springer.