Facebook è un fenomeno globale, uno spazio attivo di confronto sociale. Con l’aumento dell’uso della tecnologia sta diventando sempre più presente nella quotidianità dei giovani e non solo.
Uno studio pubblicato sull’International Journal of Eating Disorders sottolinea l’importanza che il social network sta acquisendo nell’influenzare la percezione della propria immagine corporea, specialmente nelle donne, e il conseguente aumento di rischio di correlazione con i disturbi dell’alimentazione.
Nello studio, 960 studentesse universitarie di sesso femminile sono state intervistate per indagare il tempo di permanenza sul social network, l’importanza attribuita all’uso del “mi piace” da parte degli amici sulle proprie foto e l’abitudine di eliminare il tag sulle foto ritenute non adeguate.
Lo studio ha rivelato come oltre il 95% delle donne intervistate siano solite spendere, ad ogni visita, almeno 20 minuti sul sito per un totale di circa un’ora al giorno.
Le donne che spendono più tempo su Facebook riportano una maggiore incidenza di disturbi alimentari e insoddisfazione per l’immagine corporea.
Le stesse donne hanno manifestato più propensione a dare importanza ai commenti, all’uso del “mi piace” su aggiornamenti di stato e foto, alla presenza di tag e al confronto con post e foto di amici.
Nella ricerca, il confronto con il gruppo di controllo sottolinea che più di 20 minuti di utilizzo di Facebook contribuiscono all’aumento dell’ansia e della preoccupazione su peso e forma e questo può incidere sul rischio di sviluppo di disturbi dell’alimentazione.
Lo studio induce una riflessione sull’importanza dei social network nel confronto fra pari e sulla necessità, nei programmi di prevenzione, di porre attenzione all’utilizzo di questi.
L’ obiettivo della prevenzione dovrebbe essere quello di incoraggiare le donne a sviluppare una migliore immagine di sé e a praticare un utilizzo responsabile dei social network.