Manuale di assertività. Teoria e pratica delle abilità relazionali: alla scoperta di sé e degli altri
Roberto Anchisi, Mia Gambotto Dessy
Franco Angeli
Euro 32,00 – Pg. 272
Nella terapia cognitivo comportamentale, l’assertività ha sempre ricoperto un ruolo importante, soprattutto nell’ambito del trattamento dei disturbi depressivi, tanto da poter quasi affermare che non esista terapeuta di tale formazione che non abbia provato ad insegnarla e trasmetterla a qualche suo paziente.
Tale importanza è dimostrata dalla mole di testi e strumenti a riguardo reperibili, soprattutto in lingua inglese.
Scrivere un nuovo libro sull’argomento, dunque, potrebbe sembrare ridondante e poco necessario.
Questo manuale ha invece l’indubbio merito di essere molto completo e al passo con gli attuali sviluppi nella psicoterapia cognitivo comportamentale.
Nel capitolo dedicato alla struttura concettuale del manuale, infatti, gli autori indicano, come riferimento teorico, in generale l’evoluzionismo e le teorie della cosiddetta terza ondata e nello specifico l’Acceptance and Commitment Therapy di R. Hayes.
D’altronde, gli autori si occupano di assertività da moltissimi anni e hanno accumulato un’esperienza tale da permettere loro di scrivere un manuale completo e strutturato, in grado di fornire, al professionista che si voglia cimentare nell’insegnamento di tali abilità, un valido punto di riferimento comprensivo di tutte le indicazioni specifiche necessarie.
Il primo capitolo è un’introduzione al concetto di assertività; gli autori, in modo elegante, citando diversi fonti, danno un taglio storico al concetto, e attraverso i personaggi de “I Promessi Sposi” di Manzoni spiegano cosa si intenda per persona passiva, aggressiva e assertiva.
Nel secondo capitolo viene invece presentata l’evoluzione del concetto di assertività nel mondo della psicologia e della clinica, citando, fra gli altri, il lavoro di autori come Salter o Liberman. La seconda parte del capitolo è dedicata alle principali applicazioni, in ambito clinico e psichiatrico, dell’assertività.
Il terzo capitolo, come già accennato in precedenza, costituisce la parte centrale e fondamentale del manuale: gli autori definiscono qui la struttura teorica e concettuale dell’assertività, elaborata secondo i principi del darwinismo e della cosiddetta terza generazione della terapia cognitivo comportamentale.
Oggigiorno l’assertività si sovrappone al concetto di scopo e di valore, diventando essa stessa un’azione etica volta a regolare i rapporti sociali in funzione di una maggiore cooperazione e di una mutua assistenza.
I valori sono “la forza d’animo, la dignità della persona e, in generale, quegli ideali che aiutano a dare senso alla vita, alla sofferenza, al dolore e, infine, alla morte” (p. 57).
Dal quarto al sesto capitolo viene presentato il vero e proprio training assertivo.
Nel quarto capitolo gli autori spiegano i livelli dell’assertività, cioè forniscono la mappa del percorso per realizzare un training assertivo. I livelli, intesi secondo un principio di integrazione crescente, vanno dal riconoscere le emozioni, alla loro manifestazione, fino alla conoscenza di sé, intesa come valori e autostima. In questo capitolo, inoltre, vengono inevitabilmente presentati i noti 10 diritti assertivi.
Il quinto capitolo è dedicato alla comunicazione non verbale, alle emozioni di base (vi è dovizia di foto nel manuale), al contatto oculare e alla voce.
Alla comunicazione verbale è, ovviamente, dedicato il sesto capitolo, nel quale gli autori spiegano come costruire sia le abilità di base della conversazione (per es., come porre domande) sia le abilità superiori, come per esempio l’utilizzo delle auto-aperture, la gestione delle critiche o l’inchiesta negativa.
Il settimo capitolo è dedicato agli interventi sul piano cognitivo e sulle cosiddette idee irrazionali che riguardano l’assertività. Gli autori, coerentemente con il piano teorico proposto, rifiutano il concetto di ristrutturazione cognitiva per focalizzarsi su quello di defusione cognitiva, di uso dell’aforisma e della metafora, nonché sullo sviluppo della capacità di astenersi dal giudicare il contenuto dei propri pensieri.
L’ottavo capitolo è dedicato allo sviluppo di abilità per affrontare specifiche situazioni, come ad esempio parlare in pubblico o imparare a negoziare, mentre nel nono capitolo, gli autori indicano i diversi paradigmi della formazione assertiva, intesa come modalità di costruzione della propria identità personale.
L’undicesimo capitolo, che ha più la valenza di appendice, vengono presentati alcuni semplici test per la valutazione del livello assertivo.
Nel complesso, il manuale appare molto intenso, corposo, ricco di citazioni ed esemplificazioni che aiutano la lettura, anche se questa richiede comunque attenzione e impegno.
Il costante richiamo alle teorie della cosiddetta terza generazione rende questo libro molto attuale, interessante e sicuramente da leggere e studiare.