Quando emerge la voglia di guardarsi dentro e capirsi, o di essere aiutati perché si prova disagio emotivo e psicologico, la prima domanda che si pone è: “Da chi vado?”.
Cercare e trovare il giusto professionista non è facile e non è una valutazione da prendere alla leggera.
I professionisti stessi si trovano spesso a cercare “il collega giusto” per rispondere alla richiesta di amici o parenti di un paziente o per conoscenti di vario grado. Per fare una scelta consapevole e favorevole le riflessioni non mancano.
Vediamo alcuni passi che possono essere di aiuto.
Domandarsi qual è il bisogno
Prima di tutto è utile una prima riflessione sul tipo di problema, sulle proprie esigenze e su quali sono le aspettative rispetto al percorso che si vuole intraprendere.
Purtroppo ancora sono molti i passi avanti che dobbiamo fare in termini di cultura psicologica, psicoeducazione e conoscenza della psicologia e psicoterapia in termini scientifici e metodologici.
Alcune condizioni, legate per esempio al sentirsi stressati, all’ansia o a problemi di umore, richiedono delle competenze piuttosto trasversali e molti professionisti possono occuparsene efficacemente. Come accade nei casi in cui la persona ricerchi genericamente un luogo in cui poter riflettere su se stesso e comprendersi, per una crescita personale, senza particolari sintomatologie o disagi.
A volte invece il problema riguarda sintomi o disturbi clinici che richiedono una preparazione più specifica (come per esempio i disturbi alimentari, i disturbi ossessivo-compulsivi, i disturbi legati al trauma o le dipendenze da sostanze e comportamentali).
Avere queste consapevolezze permette di orientarsi e informarsi per identificare i professionisti che possiedono le competenze necessarie. Tuttavia è anche normale arrivare dallo psicologo senza avere chiaro qual è il proprio problema. Capirlo sarà il primo obiettivo comune.
Come per i medici, nessun psicoterapeuta può essere competente in ogni campo. I professionisti sanno di non essere “tuttologi” e quando una situazione non rientra nel loro specifico campo di attività hanno la responsabilità di inviare la persona ad un collega.
Verificare la formazione del professionista
E’ importante verificare che il professionista sia formato adeguatamente in percorsi accreditati e riconosciuti e che sia iscritto all’Albo professionale. Se si è affetti da un qualche disturbo clinico è importante rivolgersi a chi sia anche psicoterapeuta (che è un titolo di specializzazione per gli psicologi). Vedi qua la differenza tra psicologo e psicoterapeuta.
Ma è altrettanto importante che il professionista continui ad aggiornarsi sulle nuove metodologie e approcci terapeutici perché il campo della psicologia è in continua evoluzione, anche per quanto riguarda purtroppo i disturbi psicologici delle nuove generazioni.
Ogni psicologo ha un percorso formativo unico. Oltre alle qualifiche accademiche, è importante considerare anche l’esperienza pratica.
E’ il professionista stesso che dovrebbe dare informazioni rispetto al suo modo di lavorare e la sua formazione perché un professionista che segue l’etica professionale sarà sempre chiaro riguardo i suoi approcci e modalità di lavoro.
Nel caso in cui non lo faccia è importante chiederlo per capire se le sue caratteristiche sono in linea con le proprie esigenze.
Considerare l’approccio terapeutico
La scelta dello psicologo giusto passa anche attraverso la comprensione del suo approccio terapeutico e delle sue specializzazioni. Questi aspetti sono cruciali perché influenzano direttamente il modo in cui verrà costruito e percorso l’iter di cura e crescita personale.
Non esiste un “approccio migliore” in assoluto, ma quello più adatto alla persona e alle sue esigenze cliniche. È importante che il professionista abbia una formazione in approcci evidence-based.
Si tratta infatti di trattamenti che sono stati validati scientificamente e che hanno mostrato la loro efficacia in ricerche pubblicate e studi controllati. Trattamenti diversi hanno indicazioni per condizioni diverse.
Tra i più studiati abbiamo per esempio la Terapia Cognitivo Comportamentale, che focalizza il lavoro su pattern di pensiero e comportamento; la Schema Therapy, che aggiunge alla CBT elementi di lavoro dinamico e relazionale; la Terapia EMDR, che lavora integrando il lavoro cognitivo, emotivo e somatico nella riparazione degli esiti post traumatici.
E’ utile chiedere al terapeuta di spiegare il suo approccio e considerare se risuona con le proprie caratteristiche ed esigenze.
La relazione terapeutica
Una buona relazione terapeutica è fondamentale per il successo della terapia. Quando si parla di percorso psicoterapeutico non si tratta solo di trovare la cura giusta (come quando prendiamo dei farmaci), si tratta di un percorso che si basa sull’incontro tra due esseri umani che lavoreranno insieme verso un obiettivo condiviso in base alle esigenze del paziente.
Le variabili che entrano in gioco sono molte e non facilmente prevedibili. Se la competenza tecnica è fondamentale, a poco serve in una relazione che non funziona.
Questo è anche il motivo per cui il professionista con cui un parente o conoscente si è trovato benissimo può non essere adatto a noi. Già dai primi incontri è un buon segnale sentirsi a proprio agio, compresi e accolti.
Un ambiente terapeutico accogliente e non giudicante è essenziale per permettere l’esplorazione e la condivisione dei propri vissuti.
Può essere di aiuto una breve chiamata introduttiva o fare una prima visita con uno scopo conoscitivo o di orientamento. Inizialmente scegliere uno psicologo è anche un atto di fiducia, ma la relazione terapeutica si costruisce nel tempo e allora diventa un rapporto di fiducia e collaborazione.
Anche se gli stili possono essere molto diversi, un buon psicologo dovrebbe dimostrare ascolto attivo, comprensione e interesse verso il paziente. Questo non significa solo ascoltare, ma anche cogliere le sfumature delle esperienze e rispecchiare adeguatamente le emozioni.
La capacità del terapeuta di connettersi a un livello emotivo è cruciale. La qualità della relazione può essere il fattore che fa la differenza tra un’esperienza terapeutica fruttuosa e una meno efficace anche al di là della competenza del professionista.
Valutazione dell’efficacia del percorso
Un buon terapeuta incoraggia non solo la partecipazione attiva della persona al suo percorso di crescita e guarigione, ma permetterà anche di esprimere opinioni e sentimenti riguardo il percorso stesso.
Chiederà quindi di partecipare ad una valutazione in itinere dei cambiamenti e dei risultati.
Chiedere informazioni su aspetti pratici
Sono domande lecite e importanti anche quelle che riguardano gli aspetti più pratici: i costi, le modalità di gestione delle sedute cancellate e della variazione degli appuntamenti, le disponibilità del professionista.
Un buon equilibrio tra le tue esigenze personali e la disponibilità del terapeuta è essenziale per la sostenibilità di un percorso spesso lungo.
Chiedere raccomandazioni e opinioni da fonti affidabili
Ottenere raccomandazioni da fonti fidate può essere un ottimo punto di partenza nella ricerca dello psicologo giusto. Il passaparola è ancora uno strumento molto utile.
Tuttavia, è importante valutare queste informazioni con giudizio. Come abbiamo visto le persone a noi vicine possono fornire suggerimenti basati sulle loro esperienze personali. Queste raccomandazioni possono essere utili, ma è importante ricordare che le esigenze possono essere molto diverse.
I professionisti del settore possono essere fonti preziose di raccomandazioni, indirizzando verso colleghi qualificati e fidati.
Anche la rete internet oggi può essere molto utile. Si possono fare ricerche specifiche in base alle proprie esigenze e utilizzare anche siti web professionali in cui si trovano blog e forum utili a raccogliere informazioni utili tra le esperienze dei pazienti e le competenze dei professionisti.
Tra i siti online si trovano anche quelli di associazioni scientifiche che aiutano a trovare psicologi qualificati nella propria zona e spesso pubblicano risorse aggiuntive per comprendere meglio quadri psicologici e le diverse specializzazioni e approcci terapeutici.
Ovviamente è sempre bene valutare la credibilità della fonte, a maggior ragione rispetto alle recensioni online.
Segnali a cui fare attenzione
Normalmente serve qualche seduta per sentire di aver trovato il professionista giusto. Segni di disagio devono essere ascoltati ed è legittimo provare a capire cosa non sta funzionando ed eventualmente provare a cercarne un altro.
Lo psicologo è quella persona con cui parleremo di argomenti intimi e difficili della propria vita!
È importante stare attenti anche a diagnosi troppo frettolose (una valutazione accurata richiede metodo e tempo), alle critiche, a comportamenti che creano disagio.
Attenzione anche alle politiche di sconto e promozione: i bravi professionisti non si svendono. Pagare il giusto prezzo per la consulenza di un bravo professionista è ciò che permette di risolvere un problema in minor tempo e con maggiore efficacia.
Bibliografia
- A step-by-step guide to finding a therapist: npr.org/sections/health-shots/2023
- www.apa.org/ptsd-guideline/patients-and-families/finding-good-therapist