Gli psicofarmaci e la psicoterapia hanno dimostrato di costituire un valido aiuto per le persone con problemi psichici e comportamentali.
Ma quali sono i criteri per scegliere la più appropriata tra queste due cure?
Disturbi diversi risponderanno in modo diverso ai vari trattamenti e, pertanto, la scelta del trattamento giusto per ogni singolo caso deve essere valutata con attenzione.
Nel mondo di oggi, dove sembra esserci una pillola per trattare praticamente qualunque malattia, molte persone che presentano disturbi d’ansia o di depressione presumono che uno psicofarmaco sia per loro l’opzione migliore. Tanto è vero che nel corso degli ultimi anni le statistiche riportano un forte aumento della prescrizione di psicofarmaci in tutto il mondo. Negli Stati Uniti, sono infatti la classe di farmaci più comunemente prescritta.
Nella nostra società, vogliamo tutti una soluzione facile ai nostri problemi e i farmaci psicotropi vengono ritenuti il metodo più semplice per curare ansia, depressione e altre malattie di ambito psichiatrico.
In definitiva, molti si chiedono: perché dedicare tanto tempo alla psicoterapia quando puoi prendere una pillola e ottenere sollievo all’istante?
” Soluzione rapida” o “Duro lavoro”
La nostra cultura ha un rapporto di amore-odio con i farmaci psichiatrici. Sebbene i medici li prescrivano ampiamente, vengono talvolta additati come una specie di “scorciatoia” verso il benessere, un modo “rapido” per stare meglio senza affrontare e cercare di risolvere i veri problemi che stanno alla base della sofferenza psichica.
La narrativa popolare è che i farmaci sono la via “pigra” o “facile”, mentre la psicoterapia è la scelta ben più difficile, ma che riflette la capacità di una persona di “lavorare sodo”.
Al di là di questa considerazione che ha improntato per molti anni il dibattito tra i sostenitori della “cura con la parola” o con i “medicinali”, oggi disponiamo di un’ampia quantità di studi che dimostrano l’efficacia di entrambi i metodi di cura se utilizzati in modo appropriato e “ritagliati” sul singolo paziente.
Conoscere quindi in linea generale i pro e i contro di entrambe queste opzioni terapeutiche consente di prendere una decisione più informata su quale trat-tamento potrebbe essere il più adatto al caso specifico.
Pro e contro i due tipi di cura
La rapidità d’azione costituisce un elemento a vantaggio dei farmaci psicotropi, il che è molto utile soprattutto quando la patologia in atto presenta carattere di elevata gravità.
I costi sono generalmente più elevati nel trattamento psicoterapeutico, in relazione alla sua maggior durata nel tempo e frequenza delle sedute, ma la diffusione delle piattaforme di psicoterapia on line rende molto accessibile anche questo tipo di trattamento.
Gli effetti collaterali dei farmaci psicotropi che, almeno inizialmente, si aggiungono ai vari disturbi, anche di tipo fisico, che già affliggono le persone con patologie ansioso-depressive (nausea, vertigini, tremore, sedazione, deficit sessuali, ecc.), possono costituire un elemento che scoraggia il ricorso a questo tipo di cura, orientando quindi la scelta su un percorso psicoterapeutico.
Si rivolgono preferibilmente ad uno psicoterapeuta anche quelle persone hanno difficoltà ad assumere psicofarmaci a causa della preoccupazione di diventarne dipendenti o di subire alterazioni della personalità a seguito dell’uso prolungato di queste terapie.
Molti studi hanno dimostrato che varie forme di psicoterapia determinano risultati positivi più duraturi rispetto ai farmaci psicotropi, poiché aiutano i pazienti a identificare le radici dei loro problemi e i fattori che scatenano o amplificano pensieri negativi, ansiosi e distruttivi. Insegnano tecniche di auto-controllo e di maggior consapevolezza del proprio funzionamento psicologico, che saranno utili, anche successivamente alla conclusione del percorso di cura, per una migliore qualità della vita.
Quali fattori considerare per la scelta?
Quando stai cercando di decidere se la scelta giusta per te è la psicoterapia o il trattamento con i farmaci (o magari le due opzioni combinate) considera quanto segue:
- Che tipo di disturbo devi trattare;
- Quanto è grave la tua condizione;
- Se in passato hai già dovuto ricorrere all’una o all’altra forma di cura e quindi con quale hai già avuto buoni risultati o con quale invece no;
- Quale tipo di trattamento è il più accessibile nella zona dove risiedi;
- Quale è più conveniente per te ora e quale lo sarà in una prospettiva di medio/lungo termine;
- Se i tuoi sintomi sono correlati a esperienze o traumi passati (o recenti) che devi elaborare insieme al terapeuta per cercare di risolverli;
- Se hai problemi di salute medica che sarebbero influenzati negativa-mente dagli effetti collaterali della terapia farmacologica.
Che dire della combinazione di psicoterapia e farmaci?
Fino dagli anni ’70 è chiaramente emerso che il trattamento combinato con la psicoterapia e i farmaci è risultato essere superiore a ciascuno dei due trattamenti se utilizzati singolarmente.
Da allora, numerosi altri studi hanno dimostrato che il trattamento combinato ha molti vantaggi rispetto al trattamento in modalità singola e nel 2015 l’Orga-nizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha chiaramente indicato che una modalità di approccio terapeutico che si avvale di entrambi i trattamenti è la più efficace nella cura di molte patologie di interesse psichiatrico.
Se infatti la rapidità di azione degli psicofarmaci può essere utile in una fase iniziale per migliorare alcuni sintomi, il lavoro psicoterapeutico associato ne può determinare un miglioramento più stabile, fornendo gli strumenti che per-metteranno di affrontarli e gestirli anche in una prospettiva di medio e lungo termine.
Ciò significa che a tutti i pazienti che presentano problemi psichici dovrebbe essere offerto un trattamento con una combinazione di psicoterapia e farmaci?
Questo non può costituire una regola generale, sarà lo specialista a valutare se il paziente abbisogna di:
- solo psicoterapia;
- solo psicofarmaci (casi limitati);
- psicoterapia + psicofarmaci.
Nella maggioranza dei casi, dunque, trova indicazione il trattamento integrato di psicoterapia e psicofarmaci, in altri casi solo quello psicoterapeutico, più raramente solo quello farmacologico.
E’ anche fondamentale che tra lo psichiatra e lo psicoterapeuta intercorra una comunicazione costante per condividere gli obiettivi generali del trattamento e un miglioramento degli esiti.
Come procedere nelle singole patologie
Depressione
Il trattamento combinato di psicoterapia e farmaci è quello preferito per la depressione, con la possibilità di associarli fin dall’inizio o in momenti diversi lungo il corso del trattamento.
Per forme depressive di livello lieve/moderato, la psicoterapia potrebbe essere il trattamento di scelta per gestire i sintomi. Tuttavia, per le per-sone con depressione più grave, la combinazione di farmaci e terapia rappresenta l’approccio più efficace.
Disturbi d’ansia e ossessivo-compulsivi
Per i disturbi d’ansia, la Terapia Cognitivo-Comportamentale e i farmaci antidepressivi/ansiolitici si sono dimostrati utili. L’approccio farmacologico è indicato per la gestione dei sintomi a breve termine, ma queste terapie non devono essere utilizzate a lungo termine, perché ciò comporta il rischio dell’assuefazione e della dipendenza.
Quale sia l’opzione migliore dipende dalle preferenze individuali e dal tipo di disturbo del soggetto. La ricerca generalmente mostra che, per diversi disturbi d’ansia (Disturbo d’Ansia Sociale, Disturbo di Ansia Generalizzato, Disturbo Ossessivo Compulsivo) la psicoterapia è più efficace dei farmaci e che l’aggiunta di farmaci deve essere riservata a casi ben selezionati.
Dipendenze
Per i disturbi da uso di alcol e droghe, la Terapia Cognitivo-Comportamentale si è dimostrata utile. Le persone con gravi problemi di uso di sostanze possono anche beneficiare dell’aggiunta di alcuni farmaci che ri-ducono il desiderio o gli effetti dell’intossicazione.
Disturbi alimentari
Per i disturbi alimentari, la gestione medica può essere indispensabile per controllare le problematiche internistiche che si determinano in questi paziente. La Terapia Cognitivo-Comportamentale, la Psicoterapia Interpersonale e gli psicofarmaci si sono tutti dimostrati utili. Anche in questo ambito psicopatologico, molte prove suggeriscono che la combinazione di psicoterapia e farmaci, quando ci si affida a due terapeuti distinti, può essere più efficace di entrambi i trattamenti da soli.
Disturbi di personalità
Nella cura dei disturbi della personalità non si può prescindere dal ricorso alla psicoterapia, in quanto è l’unico trattamento che affronta il nucleo fondamentale di queste condizioni. Considerando anche la scarsa risposta ai farmaci, comunque utili per gestire fasi acute di alterazioni del comportamento.
Disturbi psicotici
Per la schizofrenia o il disturbo bipolare, è sicuramente indispensabile un trattamento con farmaci antipsicotici o stabilizzatori dell’umore, ma le ricerche suggeriscono che l’aggiunta di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale o sedute di psico-educazione con i familiari possono aiutare a monitorare e gestire gli stati d’animo dei pazienti e identificare precocemente segnali di allarme o fattori scatenanti di nuovi episodi di alterazione dell’umore.
Concludendo, il modo migliore per trovare l’opzione giusta è parlare con un professionista della salute mentale esperto che può valutare la situazione e formulare una raccomandazione basata sul caso specifico.
Fonti
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3918025/
- https://www.psychologytoday.com/us/blog/fulfillment-any-age/201507/psychotherapy-vs-medications-the-verdict-is-in
- https://www.psichiatriaonlinemichelefontilondra.com/trattamento
- https://psychcentral.com/blog/depressed-you-should-be-in-therapy-taking-an-antidepressant/
- https://camh.ca/en/health-info/mental-illness-and-addiction-index/antidepressant-medications
- https://ncbi.nlm.nih.gov/labs/pmc/articles/PMC3918025/
- https://ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7451304/
- https://ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2748674/
- https://www.health.harvard.edu/a_to_z/borderline-personality-disorder-apa.org/ptsd-guideline/patients-and-families/medication-or-therapy