Il Disturbo Ossessivo- Compulsivo (DOC) è un disturbo mentale caratterizzato dalla presenza di pensieri intrusivi ricorrenti (ossessioni) e comportamenti ripetitivi e coatti (compulsioni) messi in atto per annullare o ridurre il disagio associato ai dubbi, gli impulsi e le immagini mentali indesiderate. Il DOC tende ad essere persistente nel tempo ed altamente invalidante nel funzionamento soggettivo dell’individuo.
I contenuti ossessivi dei pazienti affetti da DOC possono variare enormemente nel contenuto e la dimensione sintomatologica più frequente è quella relativa ai timori di contaminazione (APA, 2013).
Tra le varie dimensioni identificate, le ossessioni a contenuto sessuale, che rientrano nei cosiddetti ‘pensieri inaccettabili’, comprendono tutte le paure relative ai propri impulsi sessuali e alla loro natura. La prevalenza, compresa tra il 3% ed il 24% nei soggetti con DOC, potrebbe essere sottostimata proprio a causa dei contenuti socialmente stigmatizzati di queste ossessioni. In effetti, nonostante le ossessioni sessuali siano menzionate da anni in letteratura, esistono poche ricerche mirate ai tassi prevalenza e alle caratteristiche cliniche di questi pazienti.
Dai risultati dei pochi studi svolti, la presenza di ossessioni sessuali in soggetti DOC sembra correlare con diagnosi di disturbo bipolare e tic, oltre ad avere tassi di risposta al trattamento più bassi e maggiori conseguenze sulla insoddisfazione sessuale rispetto ad altre tipologie. Questi dati sembrano essere solo in parte confermati da uno studio (Grant et al., 2006) su ampio campione clinico di 293 pazienti con DOC il cui 25% circa aveva avuto ossessioni a contenuto sessuale nella propria storia clinica ed il 13% circa presentava ossessioni sessuali allo stato attuale.
Questa porzione di 39 soggetti – confrontata con il resto dei pazienti del campione – presentava un’età più giovane di esordio ed accesso al trattamento ma, contrariamente alle attese, non c’erano differenze con l’altro gruppo in termini di comorbilità, gravità dei sintomi, grado di insight, qualità di vita e di funzionamento socio-relazionale.
In particolare, le ossessioni a contenuto sessuale includono:
- Dubbi di poter essere omosessuale (Sexual Orientation OCD, DOC omosessuale): esempi di questi timori sono dubbi intrusivi del tipo: “E se fossi omosessuale?”, “Forse sono attratto dagli altri uomini/donne”.
- Paure di poter essere sessualmente aggressivo verso altri o perverso: rientrano in questa categoria i timori di perdere il controllo e diventare sessualmente violento oppure attratto irrefrenabilmente da oggetti o persone ritenuti socialmente non accettabili (“E diventassi uno stupratore?”, “E se scoprissi che sono necrofilo o sessualmente eccitato dagli animali?”)
- Paure di poter essere pedofilo (Pedophilia- Themed OCD, DOC a contenuto pedolifico): esempi di questi dubbi sono pensieri del tipo “E se mi piacessero i bambini?” oppure “Se mi trovassi da solo con un bambino come potrei essere certo di non abusare di lui/lei?”
- Impulsi o immagini sessuali inaccettabili rivolti a membri della famiglia (incestuosi) o a figure religiose (blasfemi): questi comprendono in generale immagini mentali intrusive e/o impulsi egodistonici a contenuto sessuale considerati perversi perché associati a figure sacre o a membri della famiglia.
In generale, le persone assillate da ossessioni sessuali sperimentano vissuti di colpa e intensa paura. Queste emozioni sono contenute o momentaneamente attenuate tramite comportamenti compulsivi quali richieste di rassicurazioni agli altri, ricerca di informazioni relative al tema temuto (omosessualità, perversioni, pedofilia, ecc.), controlli ripetuti del proprio grado di eccitazione sessuale di fronte agli stimoli temuti.
Altri mezzi di auto-rassicurazione possono includere il ripercorrere mentalmente situazioni attivanti per cercare dati a conferma o disconferma del proprio timore: ad esempio, alcuni soggetti rianalizzano a livello mentale i gesti appena effettuati in presenza di un’altra persona dello stesso sesso alla ricerca di segnali di “femminilità” o “attrazione” verso la persona presente.
Molto spesso le persone con DOC a contenuto sessuale si sottopongono a dei veri e propri ‘test’ volti ad eliminare i dubbi intrusivi: tendono infatti ad analizzare le proprie reazioni di fronte agli stimoli attivanti; quali persone dello stesso sesso, bambini, familiari, immagini sessuali a contenuto perverso, ecc. Questi test hanno spesso un effetto paradossale perché il soggetto – analizzandosi in preda alla propria ansia ossessiva – tende a mal interpretare le sensazioni fisiologiche associate all’attivazione ansiosa come se fossero confermative di un’attivazione eccitatoria di natura sessuale.
Infine, i soggetti affetti da ossessioni sessuali di cui stiamo parlando arrivano a livelli di ansia talmente costanti ed intensi da dover ricorrere ad evitamenti di situazioni e stimoli attivanti le ossessioni. Di conseguenza accade spesso che questi pazienti si ritrovino – per ridurre i pensieri intrusivi– ad evitare palestre, piscine e spogliatoi o film con scene di sesso tra persone dello stesso, quando il problema è un DOC omosessuale. Nel caso dei timori pedofilici, le persone spesso evitano luoghi affollati da bambini o tentano di non restare soli con un minore. I timori di poter essere violento, perverso o attratto da familiari e/o amici vengono spesso affrontati evitando la vicinanza con determinate persone percepire “a rischio” mentre i pensieri inaccettabili a contenuto blasfemo portano spesso ad evitare immagini e luoghi sacri. Ne consegue una progressiva compromissione del funzionamento socio-relazionale e professionale dell’individuo, oltre ad un grave disagio soggettivo, con temi di profonda auto-denigrazione e frequenti pensieri suicidari.
I soggetti che abbiano descritto arrivano di solito all’attenzione clinica del professionista quando ormai i sintomi sono molto invalidanti, vuoi per i propri vissuti di vergogna rispetto ai pensieri, sia per la poca conoscenza del disturbo ossessivo-compulsivo. Quando lo psicoterapeuta si trova di fronte un cliente affetto da ricorrenti immagini a contenuto sessuale, continui controlli di fronte a materiali a contenuto sessuale o evitamenti di persone e/o luoghi, può essere difficile compiere un’adeguata diagnosi differenziale.
Cosa sono o non sono le ossessioni sessuali?
Alcuni autori (Bruce, Ching & Williams, 2017) hanno dettagliatamente illustrato le caratteristiche differenziali tra il DOC con timori pedofilici ed il Disturbo Pedofilico vero e proprio, mettendo in risalto criteri di distinzione diagnostica che poi risultano fondamentali anche per le altre tipologie di ossessioni sessuali.
In particolare, i soggetti con ossessioni pedofiliche percepiscono ansia e paura perché temono di essere attratti dai bambini e non sperimentano alcun piacere quando hanno pensieri in merito. Inoltre queste persone tendono spesso ad evitare di trovarsi da soli con minori. Gli individui affetti da Pedofilia invece tendono a ricercare eccitazione sessuale tramite la vicinanza con bambini e/o materiale pedo-pornografico, percepiscono attrazione sessuale piuttosto che disagio e presentano comportamenti di ricerca di contatto con l’oggetto del desiderio: creano situazioni nelle quali poter essere da soli con i minori e cercano di guadagnarsi la loro fiducia. Presentano spesso anche fantasie sessuali a contenuto pedofilico e atti di auto-erotismo con estrema gratificazione.
Come possiamo notare, la differenza tra i due profili è netta. Caso particolare è costituito da quello che viene descritto come pedofilo egodistonico. In effetti, esistono casi in cui gli individui, pur essendo attratti da bambini o giovani ragazzini, scelgono deliberatamente di non seguire tale impulso. Questi soggetti possono essere disturbati dai desideri esperiti a causa dei propri principi religiosi e/o morali (APA, 2013). In questi casi la diagnosi differenziale con il DOC a contenuto pedofilico può essere più complessa. E gli autori consigliano di porre una serie di domande mirate (“Le sue fantasie sessuali includono bambini?”, “Si sente eccitato di fronte a immagini di bambini oppure di fronte a adulti?”, “Si è mai masturbato pensando ad un bambino o ad un ragazzino?”). Si ricorda infine che l’uso di pornografia infantile risulta essere un criterio necessario per la diagnosi formale di Pedofilia nel DSM 5 (APA, 2013).
In sintesi, il DOC a contenuto sessuale è una dimensione sintomatologica del Disturbo Ossessivo-Compulsivo spesso sotto-stimata nei tassi di prevalenza e difficilmente valutabile/differenziabile da un punto di vista diagnostico. In ambito psicoterapico quindi quello di cui abbiamo bisogno per rispondere a tali criticità è una maggiore attenzione al fenomeno delle ossessioni sessuali e alle sue caratteristiche cliniche, strumenti di valutazione mirati alla sintomatologia specifica e, non meno importante, maggiore formazione in termini di diagnosi differenziale e trattamento.
Letture consigliate
- Primo capitolo del volume Vincere le ossessioni di Gabriele Melli
- Opuscolo informativo della International OCD foundation (in italiano)
BIBLIOGRAFIA:
- American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual Of mental disorders (5th ed.) Arlington,VA: AmericanPsychiatric Press.
- Grant, J., Pinto, A., Gunnip, M., Mancebo, M.C., Eisen, J.N., Rasmussen, S.A. (2006). Sexual obsessions and clinical correlates in adults with OCD. Comprehensive Psychiatry 47, 325-329.
- Williams, M.T., Farris, S.G. (2011). Sexual orientation obsessions in obsessive-compulsive disorder: Prevalence and correlates. Psychiatry Research 187, 156-159.
- Bruce, S.L., Ching, T.H.W., Williams, M.T. (2017). Pediphilia- Themed OCD: Assessment, Differential Diagnosis and Treatment with Exposure and Response Prevention. Archive of Sexual Behavior, DOI: 10.1007/s10508-017-1031-4