Spesso i parenti spronano chi manifesta i sintomi della depressione a reagire, a sforzarsi. Questo ovviamente in buona fede, senza rendersi conto che ciò tende a far sentire chi ne soffre ancora più in colpa.
L’atteggiamento migliore da tenere è quello di aiutare gradatamente il soggetto a riprendere le proprie attività, ad assumere un’adeguata terapia farmacologica ed intraprendere una psicoterapia cognitivo comportamentale.
Per aiutare una persona depressa, invece di dare le classiche esortazioni quali “dai reagisci!”, “fatti coraggio, esci e svagati”, che servono a ben poco se non a far sentire la persona ancora più inadeguata e depressa, si dovrebbero tenere a mente piccoli accorgimenti:
- Fornire sostegno alla persona per superare i problemi e gli eventi difficili e stressanti.
- Aiutarla ad allargare le sue conoscenze.
- Approfondire e rinsaldare il rapporto (attraverso confidenze e sostegno non giudicante).
- Condividere un’attività piacevole per entrambi.
- Mostrare interesse, sorridere e usare un tono di voce adeguato per far sentire l’altro accolto e apprezzato.
Vi sono inoltre alcuni consigli utili che possiamo fornire, qualora sia impossibile avvalersi di uno psicoterapia, ma che non sostituiscono comunque il valore di un supporto professionale.
Innanzitutto è importante che la persona depressa impari a distinguere le proprie attività quotidiane veramente piacevoli da quelle “utili” o “doverose”.
Una volta riconosciute le differenze è bene che sia incoraggiato ad aumentare le attività considerate piacevoli pianificandole in modo preciso e strutturato all’interno della giornata, anche se la depressione stessa lascerà alla persona l’impressione che siano inutili, faticose e non piacevoli come un tempo.
Un altro consiglio da dare alla persona depressa è quello di chiedersi se il tanto tempo che passa a pensare serva effettivamente a risolvere qualche problema pratico e concreto, o a pianificare azioni future, o se invece sia soltanto un rimuginio, un continuare a ripensare (arrovellandosi) a sbagli, errori, perdite, ecc., del passato.
Le rimuginazioni sono comportamenti mentali di mantenimento dello stato depressivo, che vanno interrotti e sostituiti con attività alternative e piacevoli.
Per aiutare una persona depressa è anche utile suggerirgli di imparare ad utilizzare la tecnica del problem solving, che facilita la risoluzione di quei problemi che mantengono il disturbo. I suoi passaggi strutturati sono facilmente reperibili su internet.
Si può inoltre incoraggiare il depresso a camminare almeno 30 minuti al giorno all’aria aperta; è stato dimostrato essere efficace per aumentare il tono dell’umore, l’importante è che il movimento sia svolto alla luce del sole.
Infine è fondamentale aiutare la persona depressa a riprendere ed eventualmente allargare i contatti sociali e le relazioni di sostegno, e in questo senso i depressi devono essere aiutati, perché difficilmente si impegnano in modo proattivo nella ricerca di situazioni e contatti sociali.
Il miglior modo per star vicino e aiutare un depresso è quindi quello di aiutarlo a pianificare cosa fare, meglio se attività che per lui un tempo erano piacevoli e meglio ancora se queste prevedono dei contatti sociali. Sicuramente è più facile stare bene con gli altri se si condivide con loro qualcosa che ci piace fare.