L’autostima comprende: la soddisfazione di sé, l’intima consapevolezza del proprio valore e la fiducia nella propria capacità di svolgere un determinato compito.
Stimare noi stessi significa non mettere in discussione la nostra importanza e, di conseguenza, essere capaci di assumersi responsabilità nei confronti degli altri.
Il rispetto per noi stessi, per i nostri bisogni, emozioni, potenzialità, aiuta ad entrare in un rapporto costruttivo con gli altri. Se questo rispetto manca (bassa autostima), anche il rapporto con gli altri ne viene profondamente condizionato.
Definizione di autostima
L’autostima è una valutazione che la persona dà di se stessa, è l’opinione generale, il valore che si attribuisce come persona.
Tale valutazione varia tra due estremi: uno positivo ed uno negativo.
Bassa autostima
Le persone con scarsa autostima hanno una visione negativa del proprio valore, incondizionata, pervasiva e di lunga durata.
Chi ha bassa autostima sperimenta:
- Una scarsa fiducia in se stesso e nel mondo
- Una difficoltà di ascoltarsi e di individuare obiettivi realistici e coerenti con le proprie aspirazioni
- La tendenza a dipendere dagli altri per ciò che riguarda la definizione del valore come persona e delle capacità
- Una ricerca continua del consenso degli altri, uno scarso spirito di iniziativa ed una scarsa disponibilità a rischiare
- La tendenza a reagire d’impulso
- La mancanza di un progetto di vita personale
- Una vulnerabilità ai disturbi d’ansia e uno stile comportamentale passivo
Tutti questi elementi possono contribuire al mantenimento di un basso livello di autostima.
Alta autostima
All’opposto chi ha un’autostima eccessiva si mostra come una persona orgogliosa, estremamente testarda e sicura di sé. Come conseguenza è incapace di vedere i propri errori e gli eventuali comportamenti alternativi; in questo caso si parla di autostima ipertrofica.
Nei casi estremi diventa presunzione, disprezzo per l’altro, superiorità; tutte caratteristiche del disturbo narcisistico di personalità o in generale del narcisismo.
Occorre notare, comunque, che talvolta la bassa autostima è proprio mascherata (nel tentativo di compensarla) da atteggiamenti sprezzanti, altezzosi e arroganti.
Fattori di rischio per la bassa autostima
Tra i fattori di rischio meritano particolare attenzione quelli ambientali:
- Episodi di trascuratezza e/o abbandono nell’infanzia/adolescenza
- Ripetute critiche da parte delle figure di riferimento
- Esperienze di esclusione/bullismo (a casa o a scuola)
- Appartenenza a gruppi sociali o etnici minoritari
- Episodi di mobbing/isolamento/svalutazione sul posto di lavoro
- Eventi traumatici
- Stress prolungato
Inoltre anche la personalità, rappresentando un aspetto strettamente associato all’autostima, può costituire un importante fattore di vulnerabilità.
Personalità e bassa autostima
La struttura di personalità delle persone con bassa autostima è comunque spesso problematica.Sono molto frequenti dipendenza affettiva, insicurezza, indecisione, ma anche veri e propri sintomi di disturbi dell’alimentazione, dell’umore o d’ansia.
Nei casi più estremi di bassa autostima, spesso si ha a che fare con veri e propri disturbi di personalità, come il disturbo dipendente.
Trattamento dell’autostima bassa
In generale, il miglioramento dell’autostima è una premessa fondamentale per il benessere psico-sociale della persona.
Le persone con bassa autostima, generalmente, ricorrono alla psicoterapia lamentando sintomatologie depressive, ansiose o alimentari.
Il trattamento, oltre a focalizzarsi sulla riduzione/gestione di queste problematiche, inevitabilmente si prefigge di lavorare sull’accrescimento dell’autostima.
Psicoterapia cognitivo-comportamentale
La terapia cognitivo comportamentale prevede la modifica delle credenze disfunzionali su di sé, la messa in discussione delle proprie convinzioni, la gestione dell’ansia, la tolleranza alle critiche, lo sviluppo di assertività, l’acquisizione di abilità sociali e interpersonali.
L’intervento psicoterapeutico cognitivo comportamentale permette di lavorare sugli ostacoli che concorrono allo sviluppo e al mantenimento di un buon livello di autostima: paure irrazionali, pensieri disfunzionali e stile comunicativo inefficace.
Le paure irrazionali (ad es. “Offenderò qualcuno”, “Non voglio creare problemi”, “Gli altri mostreranno disapprovazione se mostrerò la mia rabbia”…) abbassano il livello di autostima e influiscono negativamente sul proprio stile di relazione che diventa passivo.
Con il passare del tempo, l’accumulo di insoddisfazione e di frustrazione per il mancato raggiungimento degli obiettivi auspicati, che alimenta la bassa autostima, può portare ad una manifestazione impulsiva di rabbia con modalità di relazione aggressiva.
Entrambi questi comportamenti risultano essere disfunzionali rispetto all’obiettivo di sviluppare relazioni chiare, assertive e funzionali al raggiungimento degli obiettivi.